Capitale Cultura: il 4 marzo, audizione per l’Unione dei Comuni Alto Cilento

L'Unione dei Comuni Alto Cilento, sarà audita venerdì 4 marzo, in corsa per il titolo di Capitale della Cultura 2024

Di Roberta Foccillo

CAPACCIO PAESTUM. Venerdì 4 marzo, la giuria del Ministero della Cultura, presieduta da Silvia Calandrelli, sarà chiamata a decidere quale delle dieci finaliste, in corsa per il titolo di Capitale della Cultura 2024, potrà fregiarsi di questo prestigioso titolo.

Per l’Unione dei Comuni Paestum- Alto Cilento, ci sarà l’audizione dalle ore 10:15 alle ore 11:15; dovrà sfidare le altre città tra cui Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto, Mesagne, Pesaro, Sestri Levante, Siracusa, Viareggio e Vicenza.

Ecco come si svolgerà l’audizione per il titolo di Capitale della Cultura

Le città avranno a disposizione trenta minuti per presentare la propria candidatura, seguita da una sessione di ulteriori trenta minuti per le domande della commissione.

Il bando prevede che entro il 29 marzo, la commissione proporrà al Ministro della Cultura, Dario Franceschini , la candidatura ritenuta più idonea. Il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceverà un milione di euro.

L’Unione dei Comuni Paestum- Alto Cilento, insieme alla città di Siracusa e alla pugliese Mesagne, è una delle tre realtà del Mezzogiorno d’Italia; presente nella rosa dei dieci concorrenti arrivati alla fase finale.

Il commento del primo cittadino di Capaccio Paestum

Essere tra i dieci finalisti per il titolo di Città italiana della Cultura per l’anno 2024 è per noi motivo di orgoglio e di grande soddisfazione; posso dire già oggi che, a prescindere dall’esito, il programma che abbiamo realizzato per questa candidatura sarà interamente realizzato dichiara Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente dell’Unione dei Comuni.

L’intuizione di candidare l’Unione ci sta premiando: la cultura genera cambiamento solo se è diffusa. Essa non può che nascere da un coinvolgimento delle comunità locali che diventano protagoniste di un percorso partecipato e inclusivo.

Il percorso dell’Unione, avviato da diversi anni, vuole evolversi ulteriormente, vuole essere un modello di riferimento per l’Italia continua Alfieriquel percorso oggi risulta coerente anche con le missioni strategiche che animano il PNRR a cui l’Europa affida il superamento dell’attuale fase di criticità.

La nostra risposta alla tradizionale contrapposizione campanilistica è un modello partecipativo, aperto al dialogo e all’inclusione. Questa candidatura è esemplare: nessuno degli 11 Comuni dell’Unione avrebbe potuto accettare da solo la sfida di capitale della Cultura 2024.

Invece insieme, unendo il patrimonio, le energie, le risorse, possiamo competere e vincere. Uniti – conclude Alfieri – possiamo fare la differenza“.

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