Sala Consilina, scuola su terreno non espropriato: proprietari presentano il conto

Il Comune occupò senza espropriarlo un terreno per costruire una scuola a Fonti. Ora i proprietari chiedono 250mila euro

Di Erminio Cioffi

Il Comune di Sala Consilina rischia di dover sborsare circa 250 mila euro per la presunta illegittima occupazione di un terreno con una superficie di circa 1400 metri quadrati utilizzato nella prima metà degli anni ottanta, senza aver effettuato l’esproprio, per la costruzione di una scuola elementare in località Fonti. Scuola che attualmente ospita temporaneamente gli alunni del plesso scolastico in località Sant’Antonio, attualmente oggetto di lavori di ristrutturazione.

Il primo round della battaglia giudiziaria in corso davanti alla Giustizia Amministrativa è stato vinto dai proprietari del terreno che hanno vinto il ricorso presentato davanti alla sezione staccata di Salerno del Tar della Campania con cui avevano chiesto la condanna del Comune al risarcimento del danno subito mediante la restituzione del terreno, la riduzione in pristino dello stesso ed il pagamento dell’indennità per l’illegittima occupazione o in alternativa l’adozione da parte del Comune di un provvedimento di acquisizione dello stesso, l’ente inoltre è stato condannato anche al pagamento delle spese legali per un importo pari a 2mila 500 euro.

Il Comune, stando a quanto riportato nella sentenza del TAR, avrebbe costruito la scuola senza l’emanazione del decreto di esproprio. Il Comune nel corso del giudizio ha sostenuto che chi ha presentato il ricorso non sarebbe proprietario del terreno finito al centro della vicenda giudiziaria. Tesi che per i giudici amministrativi di primo grado non ha alcun fondamento in base a quanto emerso dalla ricostruzione della storia ipotecaria del terreno e dagli atti depositati dai ricorrenti: “La titolarità, in capo ai ricorrenti, del cespite immobiliare – si legge nella sentenza – in relazione al quale gli stessi hanno azionato il presente giudizio, risulta, incontrovertibilmente, dagli atti del fascicolo processuale, senza che tale conclusione possa essere scalfita dalle contrarie deduzioni, sollevate dalla difesa del Comune di Sala Consilina”. Tra l’altro il TAR ha anche dichiarato inutilizzabile la memoria difensiva presentata dal Comune alla fine del mese di ottobre dello scorso anno perché, contrariamente a quanto previsto dal codice del processo amministrativo, non replica a nuovi documenti o a nuove memorie depositate dalla controparte.

I giudici hanno bocciato anche la richiesta da parte del Comune di riconoscere l’usucapione del terreno perché “l’occupazione di un fondo senza titolo da parte della Pubblica Amministrazione e conseguenza da parte della stessa di un bene privato – scrivono i giudici – è un illecito permanente e non è utile ai fini dell’usucapione”.

La vicenda è ancora lontana da una conclusione perché il Comune ha già dato mandato al suo legale per presentare ricorso al Consiglio di Stato.

Condividi questo articolo
Exit mobile version