AGROPOLI. La sesta sezione penale della Corte di Cassazione (Presidente Giorgio Fidelbo, relatore Angelo Costanzo), ha confermato le condanne ai danni di Enzo Cesarulo (detto Cavallaro), Vito Marotta, detto Dumbone, Vito Marotta classe ’90, Vito Marotta (detto Corleone) e Antonio Dolce, detto Capone, accusati di aver minacciato il sindaco di Agropoli Adamo Coppola.
Minacce al sindaco di Agropoli: i fatti
Fu proprio il primo cittadino a denunciare i rom dopo un episodio risalente a quattro anni fa. L’inchiesta portò all’operazione ‘Faro’ condotta dai carabinieri della Compagnia di Agropoli, culminata con il blitz del 30 novembre 2018.
In quell’occasione furono eseguite 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere, tra cui i capi storici del sodalizio rom, 7 ai domiciliari e 4 obblighi di dimora. L’attività delle forze dell’ordine riguardava un filone più ampio relativo non solo a minacce al sindaco e a sottufficiali dei carabinieri, ma anche a furti in gioiellerie commesse in tutta Italia.
Il primo cittadino denunciò i rom: in quell’occasione alcuni di loro entrarono in municipio con la forza chiedendo posti di lavoro; uno di questi gli intimò di non procedere ad adibire un appartamento posto sotto sequestro a finalità sociali.
Per Enzo Cesarulo la condanna è ad 1 anno e mezzo; 1 anno per Vito Marotta detto Dumbone, 6 mesi per Vito Marotta detto Corleone e Antonio Dolce detto Capone, 10 mesi per Vito Marotta classe 1990. Per tutti i ricorsi sono stati dichiarati inammissibili.