Agropoli, ingiunzioni di pagamento: Noi Consumatori scrive in Procura

Presunte irregolarità nelle ingiunzioni di pagamento, ma da palazzo di città chiariscono: "Tutto regolare"

Di Roberta Foccillo

AGROPOLI. 20mila ingiunzioni per mancati pagamenti inviati dal Comune di Agropoli, il caso finisce in Procura. A sollevare la questione è l’avvocato Giuseppe Russo, a capo dell’Associazione Noi Consumatori. In un esposto vengono messe in evidenza talune presunte criticità negli avvisi che stanno giungendo da parte della RTI Municipia – Gamma Tributi per conto dell’ente comunale.

La polemica nasce dal fatto che nelle ingiunzioni non risulta alcuna determinazione dirigenziale del Comune di Agropoli di aggiudicazione definitiva del servizio in favore della Rete d’imprese; “l’unica determinazione indicata è relativa all’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento”.

Insomma – accusa Russo – la determina dirigenziale non è quella indicata dall’ingiunzione relativa al Comune di Agropoli ma si riferisce all’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento. Praticamente non si tratta della stessa cosa ma di due soggetti giuridici diversi. Una cosa, infatti, è un Comune inteso come Ente Pubblico, altra cosa, invece, è una Unione di Comuni”. Di qui la contestazione della regolarità delle ingiunzioni e la richiesta di verifiche in merito.

Da palazzo di città replicano: “Il ragionamento di Russo è in parte esatto. Peccato che dimentichi che l’Unione dei Comuni è la centrale unica di committenza per tutti i comuni associati dell’Unione, quindi anche per il Comune di Agropoli”.

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