VALLO DELLA LUCANA. Accusato di aver falsificato il suo curriculum, inserendo una laurea quinquennale in giurisprudenza che invece non avrebbe conseguito. La vicenda risale al 2017 quando l’allora gruppo consiliare di maggioranza, guidato dal sindaco Antonio Aloia, espresse perplessità sul titolo di studio indicato da Pietro Miraldi, consigliere comunale del Moviumento 5 Stelle.
Il gruppo Vallo al Centro in consiglio comunale e in una nota stampa sottolineò come nel compilare il curriculum da pubblicare sul sito del Comune, “per ben due volte Miraldi ha dichiarato di essere laureato in Giurisprudenza (e, dunque, al termine di un corso di laurea quinquennale) mentre successivamente ha dovuto ammettere di aver conseguito esclusivamente una laurea triennale in servizi giuridici” (leggi qui).
Miraldi si è sempre detto estraneo alle accuse, parlando di “vile attacco personale”. Ciò non bastò, perché da quella vicenda partì una denuncia per falso.
A distanza di circa cinque anni da allora, però, il Gip del Tribunale di Vallo della Lucania, Sergio Marotta, ha accolto la richiesta di archiviazione del procedimento, ritenendo che “nel caso in esame si appalesa la inconfigurabilità del delitto di falso, non emergendo dalle spiegate indagini la consapevolezza, in capo all’indagato, della falsità dell’indicazione errata del titolo di studio”.