AGROPOLI. Le mancate dimissioni dell’assessore al bilancio Roberto Mutalipassi forniscono lo spunto per avere un quadro d’insieme per le prossime amministrative ad Agropoli. Partiamo proprio con l’assessore al bilancio il quale, ha confermato di non voler abbandonare la compagine amministrativa come il suo mentore politico Massimo La Porta, e in settimana avrebbe già incontrato Adamo Coppola e Franco Alfieri.
Il sindaco uscente, nonostante le costanti voci dei suoi detrattori, sta lavorando alacremente sulle forze che lo sosterranno, un’armata di quattro liste civiche, cui si aggiunge il Partito Democratico.
A sostenere l’ex vicesindaco Elvira Serra dovrebbero essere almeno due liste civiche con una presenza femminile, non saranno mere quote rosa ma parte integrante della campagna elettorale. La Serra conta su una base di voti accertati dai quali iniziare a ragionare e far crescere il proprio quorum.
L’outsider di questa campagna elettorale è rappresentato dalla figura dell’avvocato Raffaele Pesce, figlio illustre di Agropoli, una famiglia che vanta una storia legata alla cittadina. Ancora non si conosce la vera entità delle forze che lo sosterranno, di certo liste civiche moderate che tagliano trasversalmente dal centrodestra al centrosinistra.
Per Costabile Spinelli già sindaco di Castellabate si paventa la candidatura per il centrodestra. Finora molti rappresentanti agropolesi avevano osteggiato il cammino verso palazzo di città di Spinelli ma gli equilibri in Forza Italia potrebbero cambiare aprendo la strada verso la sua candidatura, questa è la speranza dei suoi sostenitori, come Fratelli d’Italia e Consolato Caccamo. Giovanni Basile, altro candidato, però, è certo che sarà lui ad avere il supporto dei partiti.
Delle forze che andranno a sostegno dei vari candidati, la posizione più incerta resta quella del Partito Socialista Italiano: se da un lato il coordinamento vorrebbe seguire la linea nazionale e quindi sostenere il candidato PD, dall’altro si cerca in tutti i modi di portare avanti una trattativa per destituirlo, che di fatto si è arenata con la decisione di Mutalipassi di restare che rafforza il primo cittadino in carica. Così come è nato il partito potrebbe di fatto implodere.