VIDEO | In occasione della Giornata della Memoria, la testimonianza di Raffaele Ventre

In occasione della Giornata della memoria, un'intervista a Raffaele Ventre che ci parla di quando fu deportato nei campi di concetramento

Di Antonio Pagano

Oggi, 27 gennaio, ricorre la Giornata della Memoria, in memoria delle vittime dell’Olocausto. L’Italia ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nello stesso giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell’Olocausto, delle leggi razziali e coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.

La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.

In occasione della Giornata della Memoria riproponiamo la testimonianza, i ricordi e gli aneddoti di Raffaele Ventre, nato a Gioi, il 19 agosto 1924.
Nel 1943 fu deportato nel campo di concentramento di Zara in Dalmazia. Solo il 28 agosto 1945 fece ritorno a Gioi.

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