Pronto soccorso e sale operatorie per pazienti covid ad Agropoli

Conto alla rovescia per il potenziamento dell'ospedale di Agropoli. Avrà un pronto soccorso covid e sale operatorie

Di Roberta Foccillo

AGROPOLI. Novità in arrivo per l’ospedale civile di Agropoli. In questi giorni scatterà il potenziamento del presidio covid, con l’attivazione di un pronto soccorso e sale operatorie per i pazienti risultati positivi al virus. Quanto già annunciato nei giorni scorsi, è stato confermato in una riunione tenutasi martedì presso l’Asl Salerno. Nell’occasione il direttore generale Mario Iervolino ha svelato le intenzioni dell’azienda a vertici del Dea di Vallo della Lucania – Agropoli e ai sindacati.

Pronto soccorso e sale operatorie covid per l’ospedale di Agropoli

In arrivo nuovo personale e 12 posti letto di area chirurgica, 6 per l’ortopedia e altrettanti per la chirurgia generale. Al contempo saranno attivate le sale operatorie e il pronto soccorso. Una novità importante, richiesta a gran voce anche dalle rappresentanze sindacali, poiché in zona mancava un riferimento chirurgico per i pazienti covid.

Ad eseguire gli interventi saranno le equipe già in servizio a Vallo della Lucania.

Il commento

«Un grande risultato – commenta Biagio Tomasco, segretario della Nursind – soprattutto per la popolazione. Oggi possiamo dire ai pazienti covid che hanno necessità di intervento che avranno possibilità di farlo». «L’Asl – ha aggiunto – ha fatto un investimento importante».

Una notizia, questa, che dà speranza per il futuro, poiché a fronte di una spesa ingente, sia in termini di attrezzature che di personale, è plausibile che una volta cessata l’emergenza il pronto soccorso con le sale operatorie e i relativi reparti (che si aggiungerebbero alla terapia intensiva già attiva), possano continuare a sopravvivere.

E’ chiaro che tutto ciò non avverrà a fine marzo, quando l’emergenza sanitaria dichiarata dal governo sarà cessata, ma quando il numero di pazienti covid comincerà a ridursi e con essi il numero di persone positive al virus costrette a ricorrere alle cure ospedaliere.

I rappresentanti politici del territorio hanno sempre confermato che questi investimenti fatti da Asl e Regione avrebbero permesso di riattivare l’ospedale e mantenerlo funzionante anche una volta terminata la pandemia. Di certo qualche piccolo passo avanti è stato fatto.

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