“Allora per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo arrivati al fondo. Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c’è, e non è pensabile.
Nulla più è nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga.’(Primo Levi)
“Abbiamo il dovere di celebrare questa giornata, di ricordare il suo significato a tutti. Soprattutto ai più piccoli va spiegato cosa è accaduto, le atrocità commesse durante l’Olocausto, il significato profondo il 27 Gennaio porta con sè. Come diceva Anne Frank, “quello che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”. Solo grazie alla storia, magistra vitae, e alla sua memoria possiamo evitare che ciò che è accaduto in passato possa riaccadere.
Ma noi dobbiamo impegnarci perché tutti, soprattutto i più piccoli, vivano in una società in cui prevale la cultura del rispetto e di amore verso il prossimo, in cui si respirano valori di uguaglianza e non di discriminazione, di amore e non di odio, di apertura e non di chiusura verso gli altri.
Dobbiamo impegnarci tutti perché i più piccoli siano educati all’amore e al rispetto del prossimo, senza alcuna distinzione”, afferma il Sindaco Marco Rizzo. Oggi 27 Gennaio ricorre la Giornata della memoria, istituita per ricordare l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz e per onorare e non dimenticare le vittime dell’Olocausto.