Sala Consilina, tamponi troppo onerosi? associazione si offre di pagarli

Lettera al sindaco Cavallone

Di Redazione Infocilento

SALA CONSILINA. Popolazione scolastica frequentante le scuole del territorio esclusa dallo screening di massa disposto dal Comune perché, come ha dichiarato il sindaco, “oneroso e non sicuro”: l’associazione Mamme e Donne del Vallo di Diano scrive al sindaco Francesco Cavallone.

“Riguardo alla non sicurezza – si legge nella missiva indirizzata al primo cittadino di Sala Consilina – qualora fosse così, potremmo trovarci in un bel pasticcio. Come lei sa, molti cittadini di Sala Consilina stanno ricorrendo ai tamponi rapidi. Se tali tamponi, come lei sostiene, non danno un risultato certo, allora a Sala Consilina potrebbe esservi un considerevole numero di cittadini, che circola liberamente, perché il tampone rapido ha dato esito negativo, cittadini che in ambito familiare hanno contatto con bambini e ragazzi non vaccinati o che non hanno completato il ciclo vaccinale ed all’esterno con persone vaccinate e non vaccinate. Tale eventuale situazione potrebbe nel giro di pochi giorni portare ad un aumento esponenziale del contagio tra la popolazione scolastica, fascia fragile in questo momento, atteso il ritardo nella campagna vaccinale”.

“D’altro canto, lei si è sottratto all’emanazione di un’ordinanza di sospensione dell’attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado di Sala Consilina, invocando il rispetto della norma primaria e non tenendo conto della realtà del territorio comunale che amministra, anzi addirittura negando che sussista una situazione emergenziale scaturente da un aggravato rischio di contagio e sostenendo che solo il 2,5 percento della popolazione residente a Sala Consilina è positiva al Covid-19, come divulgato dalla stampa locale. Ma, se come lei afferma, i tamponi rapidi non sono sicuri, come fa ad essere certo del dato del 2,5 percento di positività tra i cittadini di Sala Consilina, considerato che molti stanno ricorrendo a tali tamponi?”, prosegue la nota.

E concludono: “Inoltre, lei parla dell’onerosità di uno screening della popolazione scolastica, senza aver incontrato i genitori, che potrebbero essere disponibili ad intervenire economicamente versando una quota. Non le sembra che, nell’incertezza sui dati effettivi dei contagiati a Sala Consilina, uno screening della popolazione scolastica possa essere uno strumento, pur nella eventuale non assoluta sicurezza dei risultati, per fornire un quadro generale della situazione e magari soddisfare le istanze sia dei genitori sia degli studenti, oltreché rassenerare l’intera popolazione? Resta sempre valida la regola che prevenire è meglio di curare. Non le pare? In ultimo, ci tolga una curiosità: perché i dati della positività al Covid-19 dei cittadini residenti a Sala Consilina non vengono pubblicati sulla pagina facebook dell’amministrazione?“

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