Ultimi giorni a casa per gli studenti degli istituti di Cilento e Vallo di Diano rimasti chiusi alla luce delle ordinanze dei sindaci. Dopo che il Tar ha bocciato la dad imposta dalla Regione Campania, dalla prossima settimana dovranno tornare tutti tra i banchi, salvo condizioni eccezionali. Accadrà così per gli studenti di Sapri e Vallo della Lucania e di altri piccoli centri. I sindaci devono fare i conti anche con le diffide del Prefetto e la denuncia annunciata dal Codacons.
Oggi, intanto, è il quarto giorno di sciopero degli studenti delle scuole superiori. La richiesta di screening a tappeto, il potenziamento delle corse dei bus, la dotazione di mascherine Ffp2 e la possibilità di seguire per due settimane le lezioni da casa causa emergenza sanitaria: sono i punti della vertenza sollevata negli ultimi giorni di ripresa in presenza.
Tra proteste, contagi, quarantene e mamme che preferiscono tenere i figli a casa per lo spettro del covid le classe sono semivuote. Spesso meno della metà degli studenti sono tra i banchi.
Il governo continua a ribadire l’intenzione di mantenere le lezioni in presenza che, da domani, torneranno anche in Sicilia, dove erano state posticipate di tre giorni. Una decisione aspramente criticata dai sindacati, con la Cisl Scuola che chiede anche di rivedere il protocollo sicurezza alla luce dei dati della nuova ondata pandemica. «Emerge chiaramente la volontà di favorire quanto più possibile per le scuole una ripresa dell’attività ordinaria in presenza, ma la quantità di contagi tra gli alunni e i docenti è in forte crescita», spiega la segretaria della Cisl scuola, Maddalena Gissi che chiede un incontro urgente al ministro Bianchi per «intercettare il caos e dare risposte pragmatiche».