«Ho ascoltato ieri la conferenza stampa del presidente del Consiglio che ho trovato per un verso sconcertante, per un altro verso insopportabilmente demagogica. Sconcertante perché all’inizio della conferenza ha delimitato il recinto nel quale i giornalisti potevano muoversi e francamente è incredibile che il presidente del Consiglio dica ai giornalisti le domande che possono e non possono fare. Queste cose avvengono nelle democrazie cosiddette protette». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine della seduta del Consiglio regionale della Campania che ha eletto i tre delegati per l’elezione del Presidente della Repubblica.
«Ovviamente – ha aggiunto De Luca – il presidente del Consiglio è libero anche di mandare al diavolo il giornalista che fa la domanda o di non rispondere. Non credo però che possa delimitare l’ambito delle domande. A me pare che stiamo in un Paese nel quale si è determinata una sorta di narcotizzazione della ragione critica che mi auguro sia ritrovata quanto prima possibile».
«Se può fare piacere, anche la Campania da oggi può dire che va tutto bene, è tutto aperto, il Covid è un raffreddore e se volete posso anche giurarvi di aver visto il presidente Draghi camminare sulle acque del Tevere» ha proseguito Vincenzo De Luca.
«Il Tar ha concesso una sospensiva rispetto alla richiesta del Governo. Ha fissato per febbraio la discussione in collegio. Per allora sarà cambiato il mondo» ha sottolineato il governatore. «I due punti forti su cui si è basta la richiesta di sospensiva del Governo sono questi: la Campania non è in zona rossa e il Governo nei suoi decreti ha messo in campo le misure necessarie per contenere il Covid. Per quanto riguarda la prima osservazione dico che una Regione non è obbligata di aspettare di arrivare in zona rossa, alla drammatizzazione del contagio, per prendere misure preventive. Noi abbiamo una linea diversa: le decisioni vanno prese prima che esploda il problema», ha aggiunto De Luca.