Agropoli: tre strade provinciali in attesa di interventi

Domani prima assise dopo le elezioni. I nuovi eletti dovranno garantire attenzione ad alcune criticità sulle strade provinciali

Di Gennaro Maiorano

Domani, 30 dicembre, si terrà il primo consiglio provinciale dopo le elezioni per il rinnovo delle cariche. Eletti nell’assise, nelle fila della maggioranza, ben quattro rappresentanti del comprensorio cilentano: Luca Cerretani, Carmelo Stanziola, Giovanni Guzzo e Pasquale Sorrentino. E’ a loro che il Comune di Agropoli si appellerà affinché le criticità sulla viabilità locale vengano risolte. In città, infatti, ci sono tre arterie che hanno problemi atavici che necessitano di risoluzione.

Strade provinciali: le criticità sulla ex SS267

La questione che si è presentata più recentemente è relativa alla ex SS267, la litoranea che collega Agropoli e Paestum, dove una frana ha fatto crollare in spiaggia una porzione di strada.

Carreggiata ridimensionata, con l’eliminazione dello spazio utilizzato per la sosta, e ad oggi nessun intervento risolutivo.

La Sp45

Non se la passa bene neanche un’altra strada provinciale, la Sp45. L’arteria che collega Agropoli con Prignano Cilento e Torchiara era stata utilizzata quale alternativa alla Cilentana quando quest’ultima è stata interessata da lavori di rifacimento del viadotto Chiusa. Il passaggio continuo di auto e mezzi pesanti ha determinato uno smottamento; da 3 anni si chiedono opere, ma gli appelli sono serviti unicamente a garantire anche qui un restringimento della carreggiata.

La Sp184

Ma il problema che più di ogni altro necessita di risoluzione è relativo alle Sp184, la strada che collega il porto di Agropoli a Trentova. Frane e smottamenti la rendono pericolosa e piena di insidie. I progetti sbandierati dalla Provincia fin ora sono rimasti solo promesse disattese.

Compito del nuovo consiglio provinciale sarà quello di garantire interventi, una responsabilità in capo soprattutto al consigliere Luca Cerretani, eletto con i voti degli amministratori del comprensorio e fin ora poco capace di influenzare le scelte della governance provinciale.

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