«Il polo oncologico non è più un miraggio, pian piano sta diventando realtà»: lo dichiara Antonio Santoriello, responsabile dell’Unità di Senologia della Casa di Cura Cobellis nell’ambito dell’evento conclusivo della Scuola di Formazione Operatori in Senologia, da lui stesso promossa in collaborazione con la Clinica di Vallo della Lucania e FOSAPA, provider per la segreteria organizzativa.
Il progetto lanciato dal sindaco di Sessa Cilento, Gerardo Botti, già direttore scientifico del Pascale di Napoli e che coinvolge tutti i sindaci dell’area del Cilento, prevede la realizzazione di un polo didattico e di uno assistenziale e terapeutico per sostenere e promuovere tutte le attività legate alla senologia in particolare e a tutte le malattie oncologiche in generale. Il tassello che si aggiunge a quella che fino a qualche tempo fa era una vera chimera, ma del quale sono state gettate le basi alla Casa di Cura Cobellis, è appunto la formazione di medici e personale sanitario che si occupano di senologia, conseguita attraverso il percorso della Scuola che, conclusa la prima edizione, già è pronta per la prossima, articolata in 10 corsi dal 28 gennaio al dicembre 2022, tra Salerno, Cava e Vallo con sessioni teoriche e pratiche.
«La scuola nasce proprio dall’esigenza di creare un polo formativo per tutte le figure professionali che ruotano insieme intorno al pianeta della senologia; la nostra intenzione è di far partire appena possibile anche un master. La realizzazione del polo oncologico, che si occuperà di formazione, ma soprattutto di ricerca, è il sogno di una vita, ed insieme alla Cobellis ed agli altri colleghi, lo coroneremo», afferma Santoriello.
Gli obiettivi sono diversi, ma puntano ad un’unica finalità: sconfiggere i tumori, mettendo fine ai viaggi della speranza, soprattutto attraverso una forte «spinta della prevenzione in loco», portandola direttamente nelle varie aree del territorio, veicolata da testimoni diretti della validità degli screening: ovvero donne operate al seno e che sono parte attiva dell’associazione «Crescere in rosa», creata da Santoriello.
Nell’aula consiliare di Vallo della Lucania «Diagnosi e terapia del carcinoma della mammella alla luce dei nuovi protocolli», il tema dell’evento conclusivo della Scuola di formazione che è stata l’occasione per fare il punto sull’attuale realtà diagnostica, strumentale, terapeutica e chirurgica in ambito senologico, ma anche guardare al futuro con rosee prospettive, grazie alla ricerca, agli studi clinici, ai nuovi farmaci molecolari, alla medicina di precisione che è il futuro per ogni malattia. Maria Grazia Daidone, già direttrice dell’Istituto di Oncologia Sperimentale INT di Milano, ha sottolineato la necessità di finanziamenti e di fare rete e ha anche parlato della sfida per il XXI secolo con le «novità» della biopsia liquida e del Dna Circolante, studiando i tumori da un prelievo di sangue e da quello che le cellule tumorali rilasciano nel sangue: «Marcatori che, nel tumore della mammella, sono estremamente specifici e per i quali va migliorata la sensibilità, ma siamo sulla buona strada per migliorare le informazioni cliniche e dare un sussidio per la cura della paziente».
La formazione continua di medici e personale di senologia, le idonee risposte cliniche e terapeutiche ai bisogni dei pazienti, sono un modus operandi della Casa di Cura Cobellis di Vallo della Lucania, che è partner del progetto del Polo oncologica: «Abbiamo avviato un percorso col dottore Santoriello; dopo l’istituzione di una Breast Unit, da lui diretta che svolge un ruolo clinico importante, ora si implementa l’attività con la formazione, nella consapevolezza che per far crescere la qualità chirurgica e clinica, bisogna far crescere tutte le competenze. Questa è una sinergia indispensabile perché il sapere accompagna il saper fare», aggiunge Luigi Cobellis, direttore del Dipartimento Chirurgia della Casa di Cura. «Il segnale positivo emerso dall’evento conclusivo della Scuola di Formazione è la necessità di individuare al meglio i trattamenti per i nostri pazienti nell’ambito della medicina di precisione», sottolinea Antonio Febbraro, direttore UOC Oncologia Medica del Fatebenefratelli di Benevento.