Sono 186 i contagi delle ultime 24 ore in Provincia di Salerno. Il trend si conferma in aumento rispetto al giorno precedente, quando erano stati 121. La situazione in maggiore crescita si segnala ad Agropoli dove si registra un +13 nelle ultime 24 ore. Nessun rischio di zona rossa, però, poiché i contagi sono tutti circoscritti a piccoli cluster. Quello più ampio è legato alla scuola “Cafarelli” di Moio dove si ipotizza che qualche protocollo non abbia funzionato per far registrare oltre 25 positivi tra i soli studenti.
Sotto controllo, invece, la situazione presso gli istituti superiori, la scuola media Rossi Vairo. Alla Landolfi, invece, i casi complessivamente sono 5 e altre due classi attendono di poter fare i tamponi. Se anche il numero dovesse raddoppiare pare non vi siano gli estremi per delle chiusure, considerato che gli attuali protocolli prevedono il ritorno in dad soltanto delle singole classi e unicamente qualora vi sia un numero di positivi uguale o superiore a tre studenti nella stessa aula.
Le circolari del Ministero e le direttive di Prefettura, Regione e Asl sono chiare, ma non bastano per far finire sotto accusa i sindaci. Giusto seguire le disposizioni o agire con ulteriore prudenza come ha fatto la parrocchia Santa Maria delle Grazie che ha sospeso il catechismo?
Non solo ad Agropoli, ma anche nel Comune di Centola (35 contagi) sono sorte polemiche per la mancata chiusura degli edifici scolastici e si è innescato lo scontro tra no-dad e genitori con i nervi a fior di pelle per i timori di una diffusione del virus. Volano parole grosse, finanche a definire “pazzi” e “assassini” gli amministratori locali, mentre sui social è di tendenza il motto “Chiudi le scuole”.
Il candidato primo cittadino agropolese Giovanni Basile ne ha per tutti: l’amministrazione comunale, il distretto sanitario e la stampa e indica come uno dei motivi dell’aumento dei contagi la “chiusura del centro vaccinale”.
I sindaci Adamo Coppola e Carmelo Stanziola, dal canto loro, hanno scelto di seguire le disposizioni, mamme e papà rispondono superando l’impasse e facendo disertare le lezioni ai bambini. Di fatto il virus fa paura e le regole anche.