Vallo, chiuse le cucine del San Luca: i pasti preparati a Tito

Chiuse cucine del San Luca, rabbia della Nursind. Il sindacato: i pasti preparati 1 ora e 47 minuti prima dell'orario di consegna

Di Costabile Pio Russomando

VALLO DELLA LUCANIA. Chiusa la cucina dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, la Nursind chiede chiarimenti. Il segretario territoriale Biagio Tomasco, ricorda come “l’esecuzione contrattuale da parte della ditta, essendo inapplicata, è fonte di forti disagi lavorativi per le Unità Ospedaliere del PO di Vallo della Lucania, e di scarso gradimento per i pazienti ivi degenti”. Una situazione già segnalata e a cui si aggiunge, appunto, la chiusura della cucina del presidio vallese.

Chiuse le cucine del “San Luca”: le motivazioni

L’azienda incaricata del servizio ha motivato tale decisione con l’inadeguatezza delle cucine di Vallo che metterebbero “a serio rischio l’attività professionale”. La stessa aveva precisato che le cucine vallesi non sarebbero state utilizzate “fino alla data di ultimazione dei lavori di adeguamento necessari a riportare i locali, gli impianti e le attrezzature ad uno stato adeguato”.

Nel periodo in cui verranno eseguiti i lavori “la produzione dei prodotti semilavorati verrà effettuata presso il nuovo centro cottura realizzato dalla ditta quale hub strategico per la propria divisione sud, mentre il confezionamento e I ‘allestimento dei vassoi, per la successiva veicolazione alle strutture oggetto del servizio, sarâ eseguito presso i locali deIl’OspedaIe di Polla appositamente adeguati ed allestiti nel rispetto di tutte Ie normative vigenti in materia di sicurezza sia in ambito alimentare che per quanto riguarda i lavoratori”.

Le polemiche

Una scelta che non piace al sindacato. Dal punto di vista contrattuale, infatti, si ricorda come “al momento della consegna tutte le strutture, le macchine, le attrezzature e l’utensileria presenti presso la cucina sono da ritenersi a norma, adeguate al servizio ed in buono stato di manutenzione”, scrive Tomasco.

Critiche anche sulla scelta di preparare i pasti altrove: “Il centro hub individuato sarebbe quello posto presso la cittadina di Tito in provincia di Potenza, mentre il confezionamento e l’allestimento dei vassoi, per la successiva veicolazione alle strutture oggetto del servizio, sarà eseguito presso i locali dell’ospedale di Polla. Ora considerato che la città di Tito disti circa 36.2 km dalla città di Polla, passando per la SP12 e la SP442 con un tempo di percorrenza di circa 33 minuti, e che la città di Polla disti 100.8 km dalla città di Vallo della Lucania con un tempo di percorrenza di 1 ora e 14 minuti, passando per la E45, la SS517var e la SS18 var, si determina che i pasti ordinati per il pranzo debbano essere confezionati almeno 1 ora e 47 minuti prima dell’orario di consegna ovvero le ore 12:00, parimenti per la cena, cosa che va a discapito della qualità del cibo e della sua integrità, considerato che nulla venga indicato sui percorsi di qualità e controllo del cibo che viene somministrato ai degenti”.

Di qui l’appello ai vertici dell’azienda sanitaria e del presidio ospedaliero ad adottare i necessari accorgimenti.

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