Capaccio, inchiesta Croci del Silaro: chiuse le indagini

L'indagine partì dopo la sfilata delle ambulanze per festeggiare la vittoria elettorale di Franco Alfieri

Di Redazione Infocilento

L’indagine “Croci del Silaro” si è conclusa. A Roberto Squecco ed altri sedici indagati a vario titolo per autoriciclaggio, ricettazione, peculato, trasferimento fraudolento di valori, turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio, interruzione di pubblico servizio, disturbo del riposo delle persone, occupazione abusiva ed imbrattamento di edifici pubblici, è arrivato l’avviso di conclusione indagini.

L’inchiesta scattò all’indomani dei festeggiamenti per la vittoria elettorale di Franco Alfieri, quando delle ambulanze sfilarono per Capaccio Paestum. Secondo i Pm i coinvolti ricoprivano i ruoli di prestanome o autisti nell’organizzazione di pubblica assistenza di Roberto Squecco, arrestato e poi liberato. Nell’indagine è coinvolta anche la ex moglie Stefania Nobili, eletta in consiglio comunale. Con lei anche Rossella Squecco, Giuseppe Pinto, Rosario Cioffoletti, Antonio Aliberti, Rolando Sinopoli, Andrea Merola, Antonio Carucci, Francesco Guariglia, Adelmo Di Buono, Alfonso Esposito, Solange Zanon, Nicola Scarcello, Angelo Cucolo e Maurizio Rinaldi.

Tra le restanti accuse mosse ora nei confronti dell’imprenditore capaccese e dei rimanenti indagati, dunque, quella di aver utilizzato per 15 minuti alcune ambulanze con sirene e lampeggianti accesi in quel momento in servizio di pubblica assistenza; l’aver distratto fondi dalle onlus Croce Azzurra di Agropoli e Capaccio Paestum per ostacolarne l’identificazione della provenienza, l’aver intestato beni e proprietà in maniera fittizia a parenti e prestanome per sottrarli agli inquirenti; l’aver siglato accordi collusivi tra più associazioni per aggiudicarsi i lotti del servizio di trasporto infermi bandito dall’Asl, del valore di quasi 12 milioni di euro, con la complicità della dirigente coinvolta; l’aver continuato ad esercitare l’attività seppur raggiunto da misure interdittive celandosi dietro ad una onlus connivente.

Nell’ambito dell’attività d’indagine, già a far data dall’ottobre 2019, furono eseguiti, nei confronti di Squecco e suoi presunti prestanome, sequestri preventivi di alcune società ed associazioni, operanti nel settore del trasporto e soccorso infermi in convenzione con l’Asl di Salerno e delle onoranze funebri, dei beni strumentali delle stesse, di conti correnti e rapporti bancari sui quali erano stati rintracciati movimenti di ingenti somme di denaro pari a circa 500mila euro.

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