SESSA CILENTO. Animi tesi in vista del consiglio comunale del 3 dicembre. La questione rischia di finire addirittura nelle aule di un tribunale. Tutto è partito dalla decisione del consigliere di minoranza Gabriele Falcione di sporgere querela contro un esponente della maggioranza, reo, a suo dire, di non aver permesso la consultazione degli atti in vista della pubblica assise.
«Il consigliere Falcione si è recato in comune per consultare, come consente la legge, gli atti relativi al consiglio comunale convocato per venerdì 3 dicembre. Mentre consultava la documentazione in presenza di un dipendente, un consigliere è entrato nell’ufficio affermando che quanto Falcione stava facendo era illegittimo», fanno sapere dal gruppo di opposizione Uniti per Cambiare.
«Allora – prosegue la nota – le è stato fatto notare che in quel momento lei e Falcione rivestivano lo stesso ruolo di consiglieri comunali e dunque godevano degli stessi diritti in materia di accesso agli atti. Dunque lei non aveva il diritto di negare ad un altro consigliere di prendere visione degli atti. Il consigliere di maggioranza però ha continuato ad invitare il consigliere Falcione a lasciare la casa comunale. Lo ha fatto in presenza di un dipendente.
A quel punto, vista l’insistenza, il consigliere Falcione ha “eseguito l’ordine” per non creare ulteriore disagio (anche ai dipendenti) ed evitare complicazioni. Ovviamente, lasciata la casa comunale, il consigliere Falcione si è recato in caserma per formalizzare una denuncia».
Stando alle parole dell’opposizione lo stesso sindaco Gerardo Botti avrebbe espresso incredulità per l’accaduto. Saranno ora le forze dell’ordine a ricostruire cosa è realmente accaduto.