BUONABITACOLO. Per l’omicidio di Antonio Pascuzzo non vi fu premeditazione. Il giovane è stato ucciso per la droga. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per omicidio ai danni di Karol Lapenta, 18 anni. I due ragazzi non erano amici e non avevano frequentazioni. Pertanto tra loro non vi erano ragioni di astio o rancore.
Pascuzzo aveva la droga e aveva offerto 50 grammi di erba al prezzo di 500 euro; Lapenta aveva accettato pur non avendo soldi. «Era solo a partire da tale momento – scrivono i giudici – che nell’imputato era maturato il proposito di andare armato all’appuntamento e di fare quel che poi avrebbe fatto circa 30-35 minuti dopo sul luogo concordato per l’appuntamento, per impossessarsi della sostanza».
L’omicidio di Antonio Pascuzzo avvenne nell’aprile del 2018; il corpo del giovane venne trovato dopo una settimana di ricerche nei pressi della piscina comunale di Buonabitacolo; la sera stessa l’arresto del suo assassino che ammise la sua colpevolezza (leggi qui). Lapenta venne condannato a 18 anni.