CANNALONGA. 1 donna su 20, dai 15 in su, è stata stuprata. 1 donna su 10, ha subito qualche forma di violenza sessuale. 8 su 10 donne vittime di femminicidio conoscevano il killer.
1 su 2 è stata uccisa dal partner o da un ex. 1 donna uccisa ogni 2 giorni in famiglia durante il lockdown, triplicando i casi.
Questo è quello che accade in Italia.
E questi dati parlano solo delle violenze più gravi, come femminicidi o stupri, a questi vanno aggiunte le violenze psicologiche ed economiche, fenomeni con pesanti conseguenze ancora troppo poco contrastati.
Ieri, 25 Novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, anche a Cannalonga si è scelto di alzare la voce per dire basta alle violenze genere.
Basta femminicidi, basta stupri, basta molestie.
“Vogliamo rispetto e parità. Vogliamo la sicurezza che ci meritiamo”.
È per questo che si è organizzato un contest per sensibilizzare questo tema con diversi simboli rossi, il colore dedicato a questa giornata. Presenti anche autorità civili e religiose.
“Una visione di cosa vuol dire essere donna in una società che spesso ci toglie la dignità, la sofferenza che questo comporta, i segni sull’emotività, ma soprattutto si vuole lanciare un segno di forza e di speranza, perché, alla fine, le donne hanno la straordinaria capacità di rinascere“, il commento dei promotori dell’iniziativa.