Terremoto in Irpinia: domani il 41° anniversario

Il 23 novembre del 1980 il Terremoto in Irpinia. Quasi 3000 i morti, oltre 8000 i feriti. Una data impossibile da dimenticare

Di Redazione Infocilento

Era una tranquilla domenica sera. In tv andava la differita di Inter – Juventus. All’improvviso un boato, poi il buio. La terra tremava, era impazzita, le pareti di casa sembravano toccarsi; più di un minuto di terrore, la gente stordita era in strada, tutti a correre. Erano le 19.34 del 23 novembre 1980.

Una data segnata dalla tragedia, dalla catastrofe – 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti. La Campania, il Cilento, il Vallo di Diano, parte della Basilicata e soprattutto l’Irpinia erano in ginocchio, disarmati dinanzi a cotanta ferocia dettata dalla natura.

Emblematico è rimasto il titolo del Mattino di Napoli del 26 novembre, tre giorni dopo il terremoto, con il grido FATE PRESTO in prima pagina. Quel titolo è diventato addirittura un’opera d’arte.

Per novanta interminabili secondi la terra tremò senza pietà. Morirono bambini, anziani, donne, uomini. Non morì la speranza dei tanti soccorritori, che dopo il drammatico ma al contempo duro appello in tv del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, si rimboccarono le maniche e si recarono nelle zone colpite dal sisma.

Si respirava solo morte e distruzione.

Passarono i mesi, gli anni, la speranza era animata dalle promesse e dal fiume di denaro che arrivava per la ricostruzione ma, aimè, scivolava via come un’anguilla in un torrente.

Dopo oltre 40 anni, siamo ancora qua a guardare l’orizzonte, aspettando la completa ricostruzione che si è arenata nella burocrazia di un’Italia sconfitta ancora una volta dalla sua politica senza ragione.

Sul terremoto dell’Irpinia è intervento anche il presidente della Provincia Michele Strianese. “La capacita che abbiamo avuto di risollevarci da quel terribile momento ci deve guidare a rialzarci da un’altra ferita profonda: una pandemia che ha fatto vittime innocenti, che ha distrutto un tessuto sociale ed economico, sulla quale quindi siamo chiamati tutti a intervenire con grande responsabilità.

Come siamo ripartiti dopo il terremoto del 1980 così dobbiamo ripartire ora. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) affida a Province e Comuni il compito di programmare e gestire gli interventi che verranno finanziati per i territori. Ognuno di noi con il proprio ruolo, è chiamato in causa. Dobbiamo lavorare tutti compatti non solo per tutelare la salute pubblica dei nostri cittadini, ma per il futuro e il bene comune di donne e uomini, di lavoratori e famiglie.

Abbiamo superato un terremoto terribile che ha segnato la nostra storia – conclude Strianese – sono fiducioso che sapremo ricostruire e risollevarci anche dalla pandemia, a sostegno delle nostre comunità. Noi come Provincia di Salerno ci siamo.”

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