SANTA MARINA. Accusato di essere dentro ad un giro di traffico d’armi destinate a gruppi Isis attivi in Libia e Iran, archiviata la sua posizione. Protagonista della vicenda Carmelo Famà, imprenditore originario di Santa Marina coinvolto in una inchiesta della DIA di Napoli.
Armi all’Isis: l’indagine
L’uomo, titolare di un’azienda d’armi ed esperto balistico, finì al centro dell’indagine in seguito all’arresto di due coniugi di San Giorgio a Cremano, nell’ambito dell’inchiesta “Piombo Iran”. Si ipotizzava un traffico di armi verso persone riconducibili all’Isis.
Durante dei controlli, infatti, spuntò fuori una sua foto in cui si mostrava seduto su un mucchio di fucili e mitragliatori all’interno di un container. L’indagine, tuttavia, non ha permesso di individuare elementi tali da confermare le accuse a carico di Carmelo Foà che fin da subito chiese di essere ascoltato dai magistrati.
L’immagine, elemento principale che aveva fatto sì che l’uomo finisse nell’inchiesta relativa al traffico di armi all’Isis, stando alle sue dichiarazioni si riferiva ad un accertamento peritale svolto al porto di Gioia Tauro nell’ambito del suo lavoro di perito balistico. Il gip ha chiuso le indagini archiviando la sua posizione.