Il 25 luglio 1880 nasceva a Benevento Giuseppe Moscati, proclamato santo da Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1987. Oggi è il giorno in cui si celebra il suo nome. Ricerche recenti dimostrerebbero dello stretto legame tra San GIuseppe Moscati e il Cilento e in particolare ad Agropoli.
Negli anni scorsi, infatti, l’esperto di storia locale, Ernesto Apicella, ritrovò nell’archivio segreto del borgo antico di Agropoli due lettere autografe di San Giuseppe Moscati che attestano la sua presenza ad Agropoli. Le due “reliquie” documentano l’amicizia tra San Giuseppe Moscati ed il dottor Amedeo Di Sergio. Nella prima, datata 16 Marzo 1923, San Giuseppe Moscati ringrazia il dottor Amedeo Di Sergio per l’ottima accoglienza ricevuta ad Agropoli.
Nella seconda, del giugno 1925, molto più complessa ed articolata, annuncia il suo imminente arrivo ad Agropoli, quasi un presagio, e della terapia medica che avrebbe dovuto seguire Francesco Di Sergio, fratello di Amedeo, per alleviare la malattia che lo affliggeva ed aggiungeva: “[…] ma soprattutto vi ricordo che vi è un Medico al di sopra di noi: Iddio! Di Cui domani è la festa Eucaristica. Vi prego di non privare vostro fratello di questa medicina (che è la S.Comunione), diteglielo a nome mio. […]”. Il giorno successivo, giovedì 11 Giugno, Corpus Domini, Francesco Di Sergio ex sindaco di Agropoli per 21 anni, morirà serenamente tra le braccia di San Giuseppe Moscati.
San Giuseppe Moscati, medico-scienziato, diceva:
“Gli ammalati sono il Corpo di Gesù Cristo.”
L’attenzione alla malattia del corpo e alla salute spirituale del paziente per San Giuseppe Moscati andava considerata in modo indissolubile. Era il medico di tutti, ma soprattutto dei poveri. Morì all’improvviso a soli 47 anni, il 15 aprile 1927.
La festa liturgica si celebra il 16 Novembre. Egli è il protettore degli ammalati, dei poveri e dei bisognosi. Ogni giorno centinaia di fedeli sostano in preghiera davanti alla sua tomba nella chiesa del Gesù Nuovo a Napoli.
“Il primo incontro tra San Giuseppe Moscati e il dott. Amedeo Di Sergio” ricorda Ernesto Apicella “probabilmente avvenne all’Università di Napoli, nella Facoltà di Medicina. San Giuseppe Moscati, laureatosi giovanissimo nel 1903, fu subito nominato docente e tra i suoi allievi trovò il diciottenne Amedeo Di Sergio. È verosimile che il rapporto di stima ed amicizia si sia intensificato allorquando il dott. Amedeo Di Sergio, negli anni Venti, si rivolse a San Giuseppe Moscati, pioniere della terapia insulinica, per far curare il padre Emanuele malato di diabete. La malattia portò il dott. Emanuele Di Sergio alla morte il 20 Luglio 1922. Il dott. Emanuele Di Sergio fu più volte sindaco di Agropoli dal 1860 al 1891. Fu uno dei primi medici in Italia a proporre le cure idroterapeutiche, fondando uno stabilimento di talassoterapia nella Marina di Agropoli. Nel 1908, con grandi festeggiamenti, fu insignito della medaglia d’oro per aver salvato la vita alla popolazione agropolese sottraendola, con grande abnegazione, ad una violenta e letale epidemia tifoidea. Le due lettere autografe di San Giuseppe Moscati ci confermano la sua presenza ad Agropoli nel 1923 e nel 1925. Questo mi fa pensare” prosegue Ernesto Apicella “grazie anche ad alcune testimonianze tramandate negli anni, che San Giuseppe Moscati sia venuto più di due volte ad Agropoli. La sua presenza in quegli anni fu assidua, diventando una vera e propria missione, giacché San Giuseppe Moscati trovò nel borgo di Agropoli una popolazione povera nel corpo e nell’anima. Bisognosa di cure mediche specialistiche gratuite ma, in modo particolare, di intense cure religiose. Infatti, in quegli anni, come testimoniò nel 1925 don Enrico Castelli, novello parroco di Agropoli, le chiese agropolesi erano in uno stato di totale abbandono e poche le anime superstiti da un naufragio tremendo che aveva scosso profondamente la fede degli agropolesi. San Giuseppe Moscati morì improvvisamente il 15 aprile 1927, a soli 47 anni. Dopo otto anni, il 15 aprile 1935 si svolsero i funerali del dott. Amedeo Di Sergio, morto anche lui all’improvviso”