ALFANO. Detenuti impegnati in lavori di pubblica utilità, scoppia la polemica. Il capogruppo del nuovo gruppo misto, Francesco Carbone, ha infatti annunciato un’interrogazione per chiedere chiarimenti sull’iniziativa della giunta comunale, sulla quale emergono dubbi e perplessità.
Nei giorni scorsi l’amministrazione ha deciso di firmare una convenzione con il tribunale di Vallo della Lucania finalizzata al reimpiego dei condannati ad una pena massima di quattro anni per lavori utili per la collettività (leggi qui). Una ipotesi prevista per legge e già attuata da altri centri del Cilento negli anni scorsi come Morigerati, Pollica, Montano Antilia.
Ma, come si legge sul manifesto del gruppo misto, il sindaco dovrebbe “prima comunicare come tutelerà la sicurezza dei cittadini e con quali risorse economiche attiverà il servizio”. Il capogruppo Carbone precisa di non essere contrario a priori al progetto e di aver proposto l’interrogazione dopo le sollecitazioni di alcuni cittadini.
A destare preoccupazione le spese a carico del Comune: nell’articolo quattro della convenzione infatti si evidenzia che l’ente dovrà garantire sicurezza igiene degli ambienti di lavoro dispositivi di protezione individuale la copertura assicurativa.
“Vorrei rassicurare tutti i cittadini alfanesi in buona fede, nessun carcere verrà aperto ad Alfano e la nostra piccola comunità non sarà centro di delinquenza e violenza”, replica il sindaco Elena Anna Gerardo. “Tale misura potrebbe essere utile a qualche cittadino residente nel nostro comune al quale potrebbe essere consentito di scontare il minimo di pena con una pena alternativa rendendosi utile alla società – aggiunge – Ciò rappresenterebbe un vantaggio per il nostro concittadino e per l’Ente pubblico che, anziché pagare compensi, dovrà solo provvedere agli obblighi assicurativi ( sempre previo assenso dell’Amministrazione)“.