Vallo della Lucania: stretta sulla movida, scatta l’ordinanza: i dettagli

Un'ordinanza emanata dal Sindaco di Vallo, Sansone: limiti sul consumo degli alcolici e chiusura degli esercizi pubblici entro l'1,30.

Di Roberta Foccillo

VALLO DELLA LUCANIA. Pugno duro dell’amministrazione comunale, guidata dal primo cittadino Antonio Sansone, per moderare la movida selvaggia nel centro cittadino. Molto spesso, infatti, si registrano fenomeni di degrado urbano; nello specifico, schiamazzi notturni, assembramenti, atti di violenza privata e disturbo della quiete pubblica- queste le parole del Sindaco, che, con un’ordinanza sindacale, stabilisce gli orari di chiusura dei luoghi dove si registra il maggior numero di giovani.

I provvedimenti

I pubblici esercizi che somministrano alimenti e bevande, possono esercitare l’attività sia all’interno che sulle aree esterne autorizzate dalle 5 fino all’1,30 del giorno successivo. Il Venerdì, Sabato e Domenica, invece, l’orario potrà essere protratto di un’ora, quindi fino alle 2,30.

Inoltre, persiste, l’ordinanza che vieta la somministrazione di bevande alcoliche, in vetro, dalle 18 alle 6; dalle 22,00, il consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche o aperte al pubblico, compresi gli spazi antistanti gli esercizi commerciali.

Il commento

Il Sindaco Antonio Sansone spiega così il motivo di queste scelta: “gli esercizi pubblici fungono da attrattore e luogo di ritrovo per scambi sociali tra i giovani del territorio.

In particolare da Piazza dei Martiri a Piazza Vittorio Emanuele II, Piazza Santa Caterina e Via Angelo Rubino, si concentra un gran numero di avventori in orario tardo serale ed in orario notturno”- prosegue.

Si registrano, inoltre, degli episodi di violazione delle più semplici norme sull’igiene e la pulizia dell’abitato; con il susseguirsi di episodi spiacevoli; come quello registratosi, alcuni mesi fa, che coinvolsero alcune persone d’etnia rom, poi arrestate, e cittadini del posto, compresi alcuni commercianti.

Quest’ordinanza nasce anche dall’esigenza di attenersi ai protocolli anti Covid-19, in virtù del fatto che, in questi giorni, si sta registrando, sia a livello nazionale che locale, un innalzamento di casi. Sono, altresì, insufficienti gli operatori di polizia municipale che operano sul territorio per le operazioni di controllo, da qui l’esigenza di dare una stretta alla movida”– conclude.

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