Castellabate salda i debiti col Piano di Zona. Nuovi aiuti per le fasce deboli della popolazione

A fronte dell'impegno finanziario dell'Ente al via progetti per sostenere le fasce deboli della popolazione

Di Elena Matarazzo

CASTELLABATE. Importanti novità nel rapporto tra il Comune di Benvenuti al Sud e il Piano di Zona. L’Ente, infatti, ha saldato il 50% dei debiti pregressi con l’Ente con sede a Vallo della Lucania. Al contempo, riprendendo una vecchia battaglia portata avanti dai banchi dell’opposizione dal vicesindaco Luigi Maurano, è stato chiesto di aiutare i residenti attraverso il progetto “assegno di cura”. Le fasce deboli della popolazione, finora, erano risultate escluse da questa forma di aiuto.

A sbloccare la situazione l’incontro che il vicesindaco Luigi Maurano e Marianna Carbutti hanno avuto con i responsabili del Piano Sociale.

«Abbiamo chiesto il massimo impegno affinché alle fasce più deboli vengano riconosciuti e garantiti i diritti all’assistenza e alla cura – spiegano i due amministratori– Durante il lungo confronto, il coordinatore del Piano di Zona S8 ha evidenziato le difficoltà che riscontra a causa delle morosità di alcuni Comuni che non versano puntualmente le quote stabilite. Tra questi c’era anche il Comune di Castellabate per un importo superiore ai 140.000,00 euro. Come Amministrazione, da subito, abbiamo dato rassicurazioni in merito alla puntualità nell’erogazione delle risorse che serviranno per colmare questa mancanza». Nello specifico, il Comune ha versato i primi 70mila euro e altri 20mila saranno versati entro la fine di novembre.

«A fronte del nostro impegno finanziario per le politiche sociali del Piano di Zona S8, – aggiungono – abbiamo proposto di destinare tali somme al pagamento delle 12 mensilità del 2020 per i residenti del Comune di Castellabate rientranti nell’elenco dei gravi del progetto “assegno di cura”, finora esclusi da qualsiasi forma di aiuto. Nel prossimo mese porteremo personalmente queste ed altre istanze del settore all’attenzione dell’Assessore Regionale alle Politiche Sociali per riorganizzare un settore nevralgico per una società che vuole definirsi civile».

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