ALFANO. Laddove dei professionisti non sono riusciti a risolvere definitivamente una criticità di natura sociale, ci hanno pensato i ragazzi del servizio civile di Alfano. Ieri, infatti, due giovani che partecipano ad un progetto presso il Comune, sono riusciti a garantire un aiuto concreto ad un cittadino che da tempo vive da solo e in condizioni di disagio.
Il sindaco Elena Anna Gerardo, più volte aveva interessato del problema i sanitari egli assistenti sociali, senza però riuscire a far sì che l’uomo uscisse dal suo stato di isolamento ed anche da una condizioni igienico – sanitaria precaria. Ciò almeno fino a ieri, grazie all’intervento di due giovani del servizio civile, di altrettanti volontari e dell’assistente sociale. Questi sono riusciti a conquistare la sua fiducia, ad entrare nell’abitazione, a sistemarla, pulirla e a risolvere alcuni disagi, garantendogli la necessaria assistenza.
A raccontare i fatti è il sindaco Elena Anna Gerardo.
«Ieri i ragazzi del servizio civile, coadiuvati dalla mia meravigliosa vicina di casa, hanno compiuta un’opera che trascende le loro competenze ma che li arricchisce di umanità e maturità – spiega il primo cittadino – Intervenendo su un complicato caso sociale sul quale si sono confrontati servizi socio-sanitari e Istituzioni a vario titolo senza ottenere alcun risultato, sono riusciti a conquistare la fiducia di un nostro concittadino che sta attraversando un momento di grave difficoltà e a intervenire nell’abitazione per risolvere una situazione igienico-sanitaria gravissima».
«Il gesto compiuto dai ragazzi del servizio civile, dalla mia vicina di casa e dall’idraulico Mario Colucci che ha messo a disposizione il suo lavoro gratuitamente, ha consentito al nostro concittadino di riacquistare dignità e di sentirsi parte della comunità – prosegue il sindaco Elena Anna Gerardo – Devo sottolineare il vuoto istituzionale venutosi a creare intorno alla vicenda.
Se accanto al nostro concittadino non ci fosse stato il Comune, i ragazzi del servizio civile e le due persone volenterose e altruiste, oggi probabilmente racconteremo un’altra storia!
A tutti loro va il mio immenso ringraziamento».