E’ un anno da dimenticare per la Nocciola di Giffoni che vede quasi azzerata la produzione. Per le castagne, invece, superata l’emergenza cinipide, si pone il problema cinghiali: la raccolta è ormai una gara tra chi prima arriva tra gli ungulati e l’uomo. E’ il bilancio di Coldiretti Salerno che fa il punto sull’annata dei primi prodotti di stagione.
Coldiretti, per le nocciole un annata da dimenticare
Per le nocciole, la produzione è praticamente azzerata con un calo del 90 per cento rispetto al 2020. Ad incidere sui numeri, il clima: le frequenti piogge invernali, le gelate primaverili, la prolungata siccità estiva hanno provocato una scarsa impollinazione che ha causato un fortissimo calo produttivo con danni enormi per le aziende dell’areale della Tonda di Giffoni che include 12 comuni dei Picentini.
I problemi per le castagne
Diversa la situazione per le castagne. “La lotta biologica al cinipide – spiega il direttore di Coldiretti Enzo Tropiano – rende evidente da quest’anno l’efficacia dell’intervento attuato che ha portato alla ripresa vegetativa e produttiva dei castagneti in provincia di Salerno. Tutti gli sforzi messi in campo in questi anni rischiano però di essere vanificati dai cinghiali: il raccolto è a rischio a causa della presenza massiccia di ungulati che minacciano la produzione in cerca di cibo. Ormai è diventata una gara tra chi arriva prima tra l’uomo e l’animale. Per i castanicoltori vi è anche la beffa della ‘mancata prevenzione’, perché è evidente la difficoltà di recintare castagneti che sono aree vicine ai boschi e con dislivelli spesso importanti. Come ripetiamo da tempo è assolutamente indispensabile attivare subito il Piano di controllo al cinghiale altrimenti vedremo rapidamente sparire una storica e tipica coltivazione del nostro territorio con tutte le ripercussioni sulla salvaguardia dell’ambiente e della tenuta idrogeologica del territorio”.