Si sono concluse da poco le elezioni comunali 2021 a Castellabate, che hanno visto protagonisti nel mondo della politica diversi volti nuovi, e soprattutto la partecipazione attiva alla cosa pubblica di donne e giovani. Tra questi, la personalità forte e indipendente, la fierezza di una giovane donna in politica, sulle orme del papà: Catina Tortora.
Classe ’87 e primogenita di Lello Tortora, ex sindaco di Castellabate.
Legata al centro cilentano da un amore profondo non ha mai smesso di partecipare in maniera propositiva alla vita associativa della comunità. Il suo risultato elettorale l’ha condotta a sedersi in Consiglio Comunale, tra i banchi della minoranza. Conosciamola meglio…
Come si è rivelata per te l’esperienza della candidatura, soprattutto alla luce delle categorie che rappresentavi, i giovani e le donne?
È un’esperienza che fino a qui posso chiudere, al di là della materiale sconfitta elettorale, con un bilancio nettamente positivo. Sono stati mesi di confronto, di tante scoperte: alcune belle altre meno. La delusione legata agli atteggiamenti meschini di qualcuno è stata però enormemente colmata dall’ondata di entusiasmo di tutte le persone che spontaneamente hanno creduto nel progetto politico di Domenico Di Lucia, candidato sindaco. Da ottimista mi piace soffermarmi sul lato positivo delle cose e allora alcuni giovani sono stati veramente una grande e bella scoperta. Porterò con me, in questa nuova esperienza in Consiglio Comunale, la loro volontà di essere protagonisti della nostra realtà, il loro desiderio di sentirsi liberi di esprimere la loro opinione, di compiere in autonomia le loro scelte e di essere considerati i veri autori di queste scelte. È stato difficile, e credo lo sarà sempre, provare a convincere le persone che la politica possa essere anche “pulita”, fatta da gente onesta. Ciò che posso dire, è che, purtroppo, oggi siamo ancora lontani dal poter affermare una vera e propria parità di genere. Se da un lato, l’introduzione delle “quote rosa” ha garantito una maggiore presenza femminile in Consiglio, dall’altro, le arcaiche logiche della politica di paese spingono a considerare la presenza di queste donne ancora il frutto di una scelta strategica del gruppo di uomini che “porta” ciascuna di esse piuttosto che il frutto di una diretta e personale volontà delle singole interessate. Il tutto quasi a far dubitare della loro effettiva indipendenza. Al di là dei motivi e delle circostanze che possono spingere le donne in politica, credo fermamente nell’importanza della loro presenza anche in questo ambito. Il senso di responsabilità materno, la flessibilità e le capacità organizzative che le donne che studiano-lavorano-hanno famiglia sviluppano quotidianamente sono tutte competenze che impegnate nelle scelte che riguardano la collettività potrebbero servire a rendere la macchina amministrativa più organizzata, più efficace, e in maniera più semplice più vicina alle esigenze del cittadino, più familiare, perché no, più gentile.
Al di là del risultato, quali sono i tuoi progetti per il futuro legati ad un contributo da parte tua per il territorio?
Per quanto mi sarà possibile, vorrei continuare a dare il mio contributo per il territorio riprendendo le attività culturali che mi hanno visto impegnata con le associazioni negli scorsi anni prima della pandemia. Continuare a promuovere la partecipazione alla vita sociale soprattutto dei più giovani con eventi ricreativi, al fine di stimolare in loro il senso di appartenenza alla nostra comunità. L’esperienza associativa ma anche quella legata a questa campagna elettorale mi ha permesso di constatare che Castellabate è ricca di tanti giovani pieni di idee e voglia di fare, c’è però bisogno di assicurare loro la libertà e lo spazio necessari per poter agire come meglio credono, prima che essi perdano la fiducia e svanisca il desiderio di restare nel loro luogo natio.
Quanto è stato fondamentale il ricordo di tuo padre in tutto ciò che hai fatto e pensi di fare?
Più che il ricordo è l’insegnamento che ho tratto dalla vita insieme a mio padre, a motivare gran parte delle mie decisioni. Inevitabilmente ciò è accaduto anche con la scelta di impegnarmi direttamente in politica. Una scelta che, proprio in virtù di quella che è stata la sua esperienza, fino a qualche anno fa, non avrei mai pensato di compiere, troppo grande era il dispiacere legato al tempo che avevo perso con lui a causa della politica.
L’orgoglio di essere un cittadino di Castellabate, che nutriva e alimentava in noi in tutte le uscite fuori porta ricordandoci che nessun posto era bello come Castellabate e insegnandoci a vedere quello che Castellabate avrebbe potuto essere, ha motivato il mio desiderio di tornare, di impegnarmi per il mio paese, per la meraviglia che è e che ancora di più potrebbe essere. Il ricordo affettuoso e perdurante delle persone che lo hanno conosciuto come un cittadino onesto prima che un lungimirante amministratore mi ha reso, nel tempo, sempre più fiera come figlia e fiduciosa nel fatto che la bella politica, per quanto più faticosa, è possibile e produce risultati importanti che vanno al di là delle opere materiali.
“È questa la politica che mi piacerebbe fare. Anche per questo oggi sono orgogliosa di trovarmi in Consiglio Comunale, perché tante persone (non solo quelle che mi hanno votato) lo hanno capito. A loro va il mio più sincero grazie.”