Capaccio, ex tabacchificio? «Un conto troppo salato»

La nota stampa dell'associazione Città Libera

Di Redazione Infocilento

Recupero e riqualificazione dell’ex tabacchificio di Cafasso, a Capaccio Paestum, sulla vicenda interviene l’associazione politico-culturale “Città Libera” ,  con una nota a firma dei direttivo costituito da Luigi Delli Priscoli, Lucio Di Filippo e Marianna Matrone. Ecco il testo completo:

“Il  Bilancio del Comune di Capaccio Paestum è ormai pesantemente messo in crisi da interventi dell’amministrazione Alfieri isolati e privi di una visione organica. Registriamo un trend inarrestabile  da parte da parte della Giunta Alfieri di acquisti di beni immobili in disuso di proprietà di privati, a cui sarebbe spettato il recupero, la bonifica, la manutenzione ordinaria e straordinaria, di cui ha dovuto farsi carico l’intera popolazione. In primis, l’ex cinema Myriam in Piazza Santini, poi il Palazzo Stabile e, l’ultimo della lista, l’ex Tabacchificio al Cafasso, la cui acquisizione e recupero è iscritta nel piano delle opere triennali con una variazione di voce per un importo pari a euro 8milioni che, da quanto articolato negli atti deliberativi, non sarebbe nelle disponibilità dell’Ente. Difatti, nel corpo della delibera si dà formale mandato al Sindaco di inoltrare richiesta di finanziamento di quanto deliberato. L’ex tabacchificio è un bene storico vincolato ai sensi del Decreto n.154 dell’01/10/2007, per cui lo Stato, la Regione ed altri enti pubblici territoriali (quindi anche il Comune), possono esercitare diritto di prelazione all’acquisto che, quindi, non scaturisce dal contratto di locazione transitoria (stipulato dal Comune di Capaccio Paestum a giugno 2021 per una cifra di euro 50mila annui) come si è voluto far passare. Con determina n.205 dell’01/09/2021, l’Amministrazione Alfieri ha disposto la messa in sicurezza e la rimozione amianto sull’ex Tabacchificio per un importo di € 1.250.000,00 finanziati con fondi di bilancio comunale, quindi con i soldi di noi cittadini. L’art. 5 del “contratto di locazione transitoria” chiarisce che le spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria e per le opere di bonifica non determinano nessun credito nei confronti del locatore. A soli quattro mesi dal contratto di locazione transitoria e nel mezzo dei lavori di rimozione dell’amianto, apprendiamo dal sito “astegiudiziarie.it”, la pubblicazione dell’asta per la vendita dell’ex Tabacchificio per un importo a base d’asta di € 4.967.546,90 e un’offerta minima di € 3.725.660,18.

ASPETTI DA CHIARIRE

Visto che vige il diritto di prelazione da parte del Comune a prescindere dalla locazione del bene, perché non è stato proposto in via definitiva la vendita del bene?

-Cosa è cambiato da giugno 2021, data del contratto di locazione transitoria, ad ottobre 2021 da far decidere al curatore fallimentare di bandire l’asta di vendita del bene? Il Comune ha forse i soldi per rispondere all’asta di acquisto?

– La “corsa” dell’Amministrazione di Capaccio Paestum è stata ponderata rispettando il principio del “buon padre di famiglia” per quanto riguarda i soldi pubblici e la res publica o è stata dettata dalla fretta di mettere a disposizione l’immobile agli organizzatori della Borsa Mediterranea del Turismo, la stessa che a Capaccio Paestum ha sempre fatto storcere il naso in quanto, si diceva, portava solo spese e nessun ritorno?

La bonifica dell’amianto che è costata alle tasche dei cittadini circa 1.250.000,00 euro non doveva andare “in danno” al privato proprietario? Passa lo stesso messaggio del Cinema Miriam e del Palazzo Zerenga, e cioè che basta al privato “aspettare” dall’adempiere suoi “doveri” tanto poi arriva il “pubblico” e risolve?

– Perché l’Amministrazione Comunale non ha dissentito sull’articolo 5 in sede di stipula della locazione?

Speriamo, quantomeno, che il Comune eserciterà il diritto di prelazione rincorrendo il prezzo più basso e non la vanagloriosa fretta di “fare a qualsiasi costo”.

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