Agropoli, Don Carlo Pisani: “Nessun pericolo per la chiesa della Madonna di Costantinopoli”

Sulla polemica da parte dei cittadini per l'instabilità della Chiesa della Madonna di Costantinopoli, interviene Don Carlo Pisani che cerca di far chiarezza su quanto emerso.

Di Sergio Pinto

AGROPOLI. «Le lesioni sulla facciata dei locali parrocchiali adiacenti alla chiesa Madonna di Costantinopoli sono apparse in seguito a un fortunale del maggio 2020 che causò il crollo di un muretto apposto alla facciata e che segnava il confine tra una proprietà privata e lo strapiombo su cui insiste la piazzetta antistante la Chiesa; in seguito a tale episodio, onde accertare eventuali danni, alcune zone della facciata furono scalpellate dagli operai con la supervisione dei tecnici intervenuti a operare tale verifica».

A parlare è Don Carlo Pisani, parroco della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, intervenuto sulla recente polemica da parte di alcuni fedeli relativamente ad una possibile instabilità della chiesa della Madonna di Costantinopoli.

Gli stessi avevano accusato il Comune di non essere intervenuto per la messa in sicurezza dell’area (leggi qui), ma il sacerdote ricostruisce i fatti.

«In seguito all’evento – spiega – furono istallate le transenne che tuttora sussistono sulla piazzetta. Trascorso il periodo dell’emergenza Covid 19 sono stati eseguiti ulteriori sopralluoghi fino allo scorso giugno quando, su sollecitazione dello scrivente e, grazie all’iniziativa del Presidente del Consiglio Comunale, le suddette lesioni sono state sottoposte a costante e ripetuta indagine deformometrica da parte della Geotecna s.r.l., azienda autorizzata dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, corredata di consulenza geologica».

«Ad oggi – chiarisce quindi Don Carlo – non sono state evidenziate criticità nella stabilità dei locali parrocchiali e della Chiesa. La Chiesa della Madonna di Costantinopoli, tanto amata da tutti gli agropolesi, pur necessitando, a causa della sua vetustà, di lavori di restauro, tuttavia non corre pericolo di crolli».

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