Torna a casa il giovane coinvolto nell’episodio dell’accoltellamento verificatosi due giorni fa davanti ad un bar di Roccadaspide. Il Tribunale per Minorenni di Salerno, all’esito dell’udienza di convalida del fermo tenutasi questa mattina davanti al GUP – dott. Piero Avallone – ne ha disposto la collocazione presso la famiglia di origine, con facoltà di frequentare la scuola.
Questa la lettera che i genitori di Giuseppe, il ragazzo indagato, hanno voluto inviare alla famiglia dell’altro ragazzo:
Siamo Antonio e Titti, i genitori di Giuseppe che purtroppo è rimasto vittima del brutto episodio verificatosi nella giornata di martedì. Siamo ovviamente molto rattristati per quanto accaduto, fortunatamente senza gravi conseguenze per nostro figlio Giuseppe, pur avendo egli subito una lesione personale che lo ha costretto in ospedale per le cure del caso. Fortunatamente, come detto, Giuseppe ora sta meglio e non dovrebbe correre rischi seri per la sua salute. Al tempo stesso, però, intendiamo esprimervi i sentimenti di profonda vicinanza e profonda solidarietà per quanto accaduto e che ha visto coinvolto vostro figliolo F., per il quale proviamo uguale sentimento di comprensorio e di preoccupazione per quanto immaginiamo stia vivendo come dramma innanzitutto sul piano umano. Sappiamo bene, conoscendoci tutti, che è un bravo ragazzo, fatto questo che è notorio in paese, come sappiamo bene della vostra onestà e del fatto che siete persone umili e perbene, lavoratori e famiglia che nulla ha a che vedere con vicende come quella che purtroppo è capitata. Siamo convinti che F. non volesse in alcun modo compiere il gesto che purtroppo ha commesso, comprendendo che probabilmente è stato la conseguenza di un suo momento di smarrimento e di forte debolezza, che certamente non rifarebbe e che siamo certi non avrebbe mai voluto compiere. Vi manifestiamo, quindi, tutta la nostra vicinanza e solidarietà a voi come a F., sperando che questa brutta storia possa molto presto restare solo un brutto ricordo, fiduciosi del fatto che da subito i nostri figli, e noi con loro, si possa tornare alla nostra quotidianità.
Domenico e Antonetta