Rossella Gregorio: “Peccato per il 4° posto, punto a Parigi 2024”

L'intervista a Rossella Gregorio, schermitrice è originaria di Laurino, che dopo le Olimpiadi di Rio è salita in pedana anche a Tokyo.

Di Christian Vitale

Rossella Gregorio, atleta in forza all’arma dei Carabinieri, dopo una strepitosa carriera si è qualificata per le Olimpiadi di Tokyo. La schermitrice, specializzata nella sciabola, ha però mancato di un soffio la medaglia con il 4° posto nella gare a squadre femminile. Abbiamo raggiunto la campionessa nativa di Salerno ma con origini di Laurino, paese natio della nonna paterna.

Come e quando è nato l’more per la scherma di Rossella Gregorio?

“Mi sono avvicinata alla scherma verso gli 8 anni grazie a degli amici di famiglia vicini all’ambiente del Club Scherma Salerno. Dopo un periodo di allontanamento verso i 10 anni mi sono riavvicinata a questo sport e dopo i primi allenamenti le prime gare diciamo non mi sono più allontanata”.

Tra il 2005 ed il 2006 per te le prima gioia con il bronzo a squadre nel campionato Under 20 di Poznan e i 2 ori a squadre nei campionati italiani. Cosa porti di quel periodo?

“Ho un ricordo molto bello e puro di quel periodo: sono arrivati i primi risultati a livello internazionale e non solo. Ho raggiunto questi traguardi grazie alla mia società del Club Scherma Salerno”.

Sino al 2012 tante le affermazioni in Nazionale tra le categorie Under 20 e Under 23. Come hai vissuto quei momenti nonostante la giovane età?

“Dell’Under 20 e soprattutto nell’Under 21 e Under 23 i risultati avevano il valore del piacere di fare scherma e di fare lo sport, non ancora come una professionista. Era bello poter praticare uno sport che piace tanto e aver la fortuna di emergere e di girare il mondo e allo stesso tempo”.

Poi il passaggio tra gli assoluti dove. Come è stato passare nel mondo dei “grandi”?

“Devo dire che ha tante sfaccettature: da una parte dal 2007 sono entrata nell’Arma dei Carabinieri, che ringrazio per il supporto che mi danno costantemente. Iniziavo a capire che la mia vita poteva essere quella di una professionista a tutti gli effetti che decide di trasformare del suo sport in un lavoro. Gli ultimi risultati della giovanile mi avvicinarono all’ambiente assoluto e mi hanno messo delle condizioni di capire che avrei potuto fare di questo sport un vero mestiere”.

Rossella Gregorio

Nel 2016 la tua prima Olimpiade a Rio De Janeiro. Che esperienza è stata?

“La prima qualificazione alle Olimpiadi è stato un sogno. Ci ho lavorato costantemente dal 2013 ed è stata una strada molto ardua e che ho raggiunto con grandi sacrifici. È stata un’esperienza unica e anche se purtroppo il quarto posto lascia un po’ di amaro in bocca”.

Nel 2017 non si contano le medaglie conquistate oltre al Collare d’Oro massima Onorificenza Italiana dello Sport. Quali i ricordi di quell’anno?

“Un anno molto molto bello, quello del riscatto. Giungevo dai Giochi di Rio dove purtroppo per pochissimo abbiamo mancato una medaglia a cinque cerchi. Così in me è scattata una molla che mi ha messo nelle condizioni di raggiungere il massimo che era possibile. Devo dire che ho un ricordo veramente entusiasmante é abbiamo fatto veramente tantissimi risultati”.

Il 2020 doveva essere l’anno di Tokyo. Come hai vissuto un periodo difficile per tutti con lo spostamento del programma delle competizioni e le restrizioni varie anche per allenamenti e stoccate in pedana?

L’anno del 2020 è stato difficile su tanti fronti e lo spostamento dei programmi è stato del tutto secondario. Ho cercato di adattarmi allenandomi a casa per tanto tempo: abbiamo avuto la massima cautela anche nelle riaperture successive, tutto però è stato più grande di noi”.

Rossella Gregorio

In questo 2021 l’argento a squadra a Budapest. Come è stato l’approccio alle Olimpiadi?

“Quest’anno nonostante i tanti sforzi non siamo riusciti a fare molte gare. Per noi un’apparizione in Coppa del Mondo e una campionato italiano. Stare in pedana senza pubblico e nel silenzio ha smorzato un po’ gli entusiasmi. Purtroppo questa cosa ce la siamo anche portata un po’ alle Olimpiadi dove le restrizioni sono state comunque tante”.

A Tokyo ancora un quarto posto ha impedito di portare a casa una medaglia a cinque cerchi. Soddisfatta dei tuoi assalti in pedana?

“Le Olimpiadi vissute a Tokyo sono state pesanti a livello emotivo e purtroppo completamente diverse da quella che avevo svolto a Rio. Sul piano dei risultati il quarto posto lascia tantissimo amore in bocca perché veramente siamo stati a un passo da conquistare questa medaglia. Io sono soddisfatta di come sono arrivata a questi Giochi, normale che c’è il dispiacere e rammarico ci sia”.

Quando rivedremo in pedana Rossella Gregorio? In ottica futura punti a Parigi 2024?

Ci spero tanto e dopo un periodo di pausa si penserà all’obiettivo di Parigi che ha 3 anni e di distanza. Cominceranno a lavorare in quella direzione mentre più nel breve attenderò le prossime convocazioni dalla Nazionale“.

Per te un legame con il Cilento e precisamente Laurino giusto?

“Sono legata a questa zona perché mia nonna è originaria di Laurino, ed ho tanti ricordi di quando ero piccola. Quindi ho molti parenti da parte di mio padre: è una zona che magari vivo con un po’ più di difficoltà ma il Cilento è un territorio stupendo che mi piace frequentare”.

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