Agropoli, maresciallo punito: Tar lo “riabilita”

Testimonianza lacunosa, punito maresciallo dei carabinieri ma il Tar lo riabilita: la punizione sarebbe stata immeritata

Di Redazione Infocilento

AGROPOLI. Maresciallo punito per aver fornito “Una testimonianza lacunosa e non esaustiva rispetto alle domande poste dal Pm circa il contenuto di un’informativa a sua firma”. Il Tar lo riabilita. Protagonista un carabiniere in servizio presso la compagnia carabinieri di Agropoli.

Maresciallo punito: i fatti

I fatti risalgono al 2017. Il militare venne ascoltato come teste nel corso di un’udienza avendo lui redatto il verbale. La sua testimonianza sarebbe stata insufficiente a fornire “un quadro chiaro dei fatti, nonostante fosse stato più volte autorizzato e sollecitato dal Pm alla consultazione dell’atto, creando biasimo da parte dell’autorità giudiziaria”. Di qui la sanzione.

Il ricorso

Il maresciallo dell’arma, però, ha presentato ricorso al Tar che ha fatto un’altra ricostruzione dei fatti. Nella sentenza, infatti, si precisa che dai verbali emerge come la testimonianza del carabiniere “non può definirsi lacunosa e non esaustiva” poiché di fatto “ha confermato i fatti riportati nel documento a sua firma”.

Secondo i giudici amministrativi, insomma, “La circostanza che su alcune domande, specie quelle più dettagliate e analitiche, il teste non abbia ricordato perfettamente la vicenda storica, non può essere qualificato come condotta negligente”. Il testo dovrebbe dichiarare quanto ricorda e le eventuali “lacune nel ricordo sono fisiologiche, specie se riferite a fatti specifici e dettagliati”.
Inoltre la vicenda era relativa ad alcuni anni addietro. Dunque la punizione è stata ingiustificata

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