SAPRI. Nelle ultime ore tante le accuse rivolte alla “nuova” Spigolatrice di Sapri collocata sul lungomare cittadino.
A poche ore dalla svelatura della statua bronzea voluta dal Comune, dalla Fondazione Grande Lucania e dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo Di Diano e Alburni, infatti, sono iniziate in rete già le prime accese discussioni.
Le polemiche sulla Spigolatrice di Sapri
L’ex Senatrice del Movimento 5 Stelle, Manuela Repetti, attraverso un articolo pubblicato dal famoso portale Huffingtonpost, ha definito senza mezzi termini “uno schiaffo sessista” la nuova statua, una merceficazione della figura femminile, suggerendone addirittura l’abbattimento (leggi qui).
Le reazioni
Non si è fatta attendere la risposta seccata del Primo Cittadino saprese Antonio Gentile: “La nuova statua della Spigolatrice di Sapri è stata realizzata con maestria e impeccabile interpretazione dall’artista cilentano Emanuele Stifano. Trovo, invece, oltremodo violento, a tratti sessista e offensivo per la nostra comunità da sempre impegnata contro tutte le violenze di genere l’articolo dell’ex senatrice Manuela Repetti sull’huffingtsonpost.it di oggi. Nell’articolo oltre a mostrare scarsa conoscenza della storia locale e della storia dell’arte incita all’abbattimento della nuova statua come è avvenuto, purtroppo, recentemente in altri Paesi privi di Democrazia o in passato con la censura. Se poi lo sfogo è dovuto alla presenza di politici a Lei non inclini allora mi corre l’obbligo ricordare alla signora Repetti che la Città di Sapri non è disposta a far mettere in discussione i propri valori, principi e tradizioni”.
Pieno sostegno alle dichiarazioni di Gentile arriva dal senatore Francesco Castiello: “Alla ex senatrice, che appartiene ad un’area territoriale a molte centinaia di km al di sopra del parallelo di Sapri, sfugge quali siano le fattezze fisiche delle donne meridionali. Così come certamente sfugge la data dello sbarco di Pisacane. Del resto a distanza di 164 anni dall’evento la memoria si indebolisce ed è facile scambiare il 25 giugno, data dell’approdo a Sapri, con il 25 gennaio, in pieno inverno, quando si rendeva necessario un pesante cappotto per difendersi dalle avversità atmosferiche. Lo sbarco avvenne a fine giugno in una rovente estate del sud Italia, quando chi nel duro lavoro della raccolta del grano non poteva certo indossare un pastrano con imbottitura.
Attenendoci allo stretto rispetto del principio di proporzionalità ad ascendenza costituzionale (art. 3 e 97 Cost.), è auspicabile che il Sindaco, cui la ex senatrice chiede la demolizione della statua, converta tale indicazione nella meno radicale e più equa sanzione della sua copertura con un pesante paltó, a partire peraltro dal prossimo inverno perché a Sapri c’è piena estate, le spiagge sono gremite di gente e le inclemenze dell’inverno sono tuttora lontane”.
Convinto di quanto realizzato, anche l’autore Stifano replica, attraverso il suo profilo social, alla serie di affermazioni polemiche: “Se fosse stato per me avrei fatto una figura completamente nuda, lo stesso vale a dire per il Palinuro di qualche anno fa e per le statue che farò in futuro, a prescindere dal sesso, semplicemente perché sono amante del corpo umano in generale e mi piace lavorarci. Penso comunque sia inutile dare spiegazioni a chi vuole assolutamente vederci depravazioni o cose varie”.