Ospedale di Agropoli: 30mila firme per il pronto soccorso

Scatta la petizione per chiedere la riapertura del pronto soccorso dell'ospedale di Agropoli. Tantissime le firme raccolte

Di Sergio Pinto

AGROPOLI. Quasi trentamila firme per chiedere la riapertura del pronto soccorso dell’ospedale di Agropoli. La petizione lanciata on line (clicca qui) segue l’appello dei genitori di Tommaso Gorga, il 15 di Ogliastro Marina morto in un tragico incidente stradale avvenuto sulla via del Mare. In una lettera aperta avevano chiesto alle istituzioni di impegnarsi per la riapertura del pronto soccorso dell’ospedale di Agropoli. L’appello è subito stato raccolta da migliaia di persone che hanno avviato questa petizione al ministro della Salute Roberto Speranza.

La petizione per il pronto soccorso dell’ospedale di Agropoli

«Il 18 settembre del 2021 si è consumata una tragedia. Un ragazzo di soli 15 anni è morto in seguito ad un grave incidente stradale avvenuto a Castellabate. I soccorsi sono immediatamente arrivati sul posto ma il pronto soccorso più vicino era a Vallo della Lucania, a circa 50 km di distanza e con un tragitto durato circa 50 minuti. Per i medici di Vallo della Lucania, nonostante abbiano provato in ogni modo a salvare la sua giovane vita, non c’è stato nulla da fare», si legge nella petizione lanciata da Claudio Costa.

«In un luogo strategico per il Cilento, con una popolazione dei comuni limitrofi di circa 55mila abitanti, che si triplicano almeno nei mesi estivi, è a dir poco assurdo che non ci sia un presidio di primo soccorso», sottolineano i promotori della raccolta firme.

Di qui l’appello «all’immediata riapertura del pronto soccorso dell’ospedale di Agropoli».

L’ospedale oggi

Oggi l’ospedale di Agropoli ha un proprio pronto soccorso che però è fuori dalla rete dell’emergenza; inoltre l’ospedale non ha i reparti necessari al suo completo funzionamento.

Con l’emergenza covid, inoltre, i vari servizi hanno subito una ulteriore riduzione in favore dell’attivazione dei reparti legati all’emergenza sanitari.

La speranza è che la petizione possa avere i suoi effetti; negli anni già in tanti hanno avviato delle raccolte di firme ma nessuna aveva raggiunto un numero così elevato di sottoscrizioni.

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