Alla Fornace di Agropoli un dibattito sulla pesca artigianale nelle politiche europee

Appuntamento venerdì 17 settembre alle ore 18.30

Di Comunicato Stampa

E’ in programma domani, venerdì 17 settembre, alle ore 18.30 presso la Fornace di Agropoli (Museo “Acropolis”) il dibattito sulle “Ipotesi di sviluppo e criticità della pesca artigianale nelle politiche europee”. Dopo i saluti del sindaco di Agropoli, Adamo Coppola e del primo cittadino di Capaccio Paestum nonché consigliere politico del presidente Vincenzo De Luca al Masterplan per la rigenerazione e valorizzazione del litorale Salerno sud, Franco Alfieri, seguirà quello di Mariella Passeri, direttore generale dell’Assessorato alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Campania.

Interverranno: Mauro Inverso, presidente del GAL Cilento Regeneratio; Claudio Aprea, direttore del FLAG Cilento Mare Blu; Luca Cerretani, direttore del GAL Cilento Regeneratio; Gennaro Scognamiglio, presidente Unci Agroalimentare; Emilio Errigo, professore di Diritto Internazionale e del mare dell’Università degli Studi della Tuscia; Vincenzo Pepe,  professore di Diritto costituzionale comparato e Diritto dell’ambiente italiano e comparato presso la Seconda Università degli Studi di Napoli. Conclusioni affidate a Riccardo Rigillo del PEMAC – Direzione generale della pesca marittima e dell’acquacoltura.

Si terrà la consegna degli attestati di partecipazione al corso ittico–venatorio realizzato nel Cilento da Unci Agroalimentare e da Fare Ambiente, curato dal presidente Gennaro Scognamiglio (Unci Agroalimentare) e dal presidente Vincenzo Pepe (Fare Ambiente). L’iniziativa è stata sposata e patrocinata dal GAL Cilento Regeneratio e dal FLAG Cilento Mare blu.

«Nel nostro territorio – afferma Mauro Inverso, presidente del GAL Cilento Regeneratio e del FLAG Cilento Mare blu – la pesca è di tipo artigianale. Segue una tradizione millenaria che risulta essere sostenibile, anche se spesso penalizzata perché alcune di queste tradizioni, tipo la menaica, sono fuori dagli standard europei e paradossalmente rischiano di scomparire. Mentre ancora oggi sono consentite pratiche molto più invasive per lo più operate da imbarcazioni non del territorio che minacciano l’equilibrio floro-faunistico del nostro mare. Oltre tutto c’è bisogno assoluto – sottolinea – di controllare gli sversamenti dell’agroindustria che rischiano di produrre l’inquinamento delle coste, che risultano tra le più importanti sotto il profilo dell’equilibrio ambientale. Per questo motivo – conclude – il GAL e il FLAG promuovono attività di formazione in quanto queste si traducono non solo nell’incremento del controllo del territorio ma anche nella modifica positiva della società civile, sensibilizzandola verso queste emergenze ambientali, che avranno un ruolo centrale nella programmazione delle politiche europee 2021-2027».

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