Il 9 settembre del 1943 scattò ufficialmente sulle coste del Golfo di Salerno l’operazione Avalanche. La vigilia di quel giorno, l’8 settembre, segnò profondamente Agropoli teatro dello scontro tra alleati e tedeschi costretti alla ritirata.
Un episodio noto della storia della città risale proprio a quel giorno quando per far tacere una batteria dell’esercito nazista che da dietro una siepe della Licina sparava sui mezzi da sbarco alleati pronti ad invadere le spiagge agropolesi, una corazzata americana sparò tre colpi di cannone dei quali il primo cadde in mare, il secondo neutralizzò la postazione nemica ed il terzo distrusse l’antico ponte di ferro costruito sul fiume Testene tra il 1889 e il 1890 allo scopo di allacciare il centro cittadino allo scalo ferroviario.
Seppur celebre, questo avvenimento non fu l’unico che accade quell’8 settembre del ’43. I tedeschi in ritirata, infatti, compirono numerosi danni alla città. Tra questi la distruzione di un’antica fontana nei pressi del centro che per secoli aveva rifornito d’acqua Agropoli. Seppur scarsamente utilizzata negli ultimi tempi grazie alla costruzione dell’acquedotto, la distruzione della fontana arrecò un gran dolore ai cittadini agropolesi. Essa, con le folkloristiche portatrici d’acqua che zoccoli ai piedi e sorriso in volto ogni giorno riempivano grosse giare per portarle alle proprie abitazioni, era infatti un simbolo della città.