A Sanza carne di cinghiale sicura: gli ungulati da problema a risorsa

I controlli dell'Asl confermano l'ottima qualità della carne dei cinghiali abbattuti. Una risorsa per il territorio

Di Redazione Infocilento

A Sanza e sul massiccio del Cervati, la carne di cinghiale è sicura e controllata. E’ questa la sintesi delle certificazioni del servizio veterinario della ASL di Salerno, relativo ai numerosi controlli effettuati nelle ultime settimane sui campioni analizzati relativi ad animali abbattuti da caccia-selettori nel Comune di Sanza. Carne sicura e controllata quindi.

La caccia al cinghiale è controllata dal Servizio Veterinario della ASL secondo le norme del “Piano Regionale di controllo sanitario dei cinghiali e vigilanza delle altre specie selvatiche” finalizzato all’individuazione di patologie specifiche del cinghiale o che interessano anche altre specie di animali domestici o che addirittura possono essere direttamente trasmesse all’uomo (zoonosi).

Tali indagini vengono effettuate non solo sui cinghiali uccisi durante la campagna venatoria, secondo il calendario, ma anche sulla fauna selvatica rinvenuta morta che viene inviata all’Istituto Zooprofilattico.

Un lavoro prezioso ed importante che certifica la non presenza nelle carni dei cinghiali abbattuti, di larve di Trichinella spp., un parassita vermiforme inizialmente localizzato a livello della mucosa del duodeno e che successivamente migra nel tessuto muscolare striato dove si sviluppa e diventa infestante.

Pertanto, le carni di cinghiale, successivamente all’esito dell’esame, possono essere consumate dall’uomo. Il flagello della sovrappopolazione dei cinghiali, da problema per gli agricoltori, può essere viceversa una risorsa per il patrimonio agroalimentare della comunità di Sanza e della Campania più in generale.

Agendo sull’integrazione tra le regole vigenti in area Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni e le azioni di selezione venatoria svolta in aree contigue, i cinghiali abbattuti vengono sempre controllati dal punto di vista igienico-sanitario all’atto della macellazione e dunque si può valorizzare la carne con una filiera delle carni con conseguente salvaguardia per la salute umana, certificandola dagli organismi pubblici competenti.

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