Dal 26 a 28 agosto, Capaccio Paestum ospita la rassegna ‘Paestum in Jazz’, organizzata dall’ AlexanderPlatz Jazz Club, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Capaccio Paestum.
La rassegna prenderà, giovedi 26 agosto alle 18, il via con una Street Parade per le strade e le piazze di Capaccio Paestum con le note della New Orleans Street Paraders. Sempre giovedi 26 agosto, alle 21, in Piazza Tempone, concerto della New Orleans Syncopators of Rome composta dai migliori musicisti di questo genere musicale: Carlo Capobianchi, tromba , Carlo Ficini, trombone, Stefano Lefevre, clarinetto ,Claudio Nisi,basso tuba ,Enzo Il grande, banjo ,Renato Musillo, batteria, special guest, Jimmy Polosa, pianoforte.Si tratta di solisti di fama che hanno partecipato, in Italia e all’estero, a centinaia di concerti, festivals, apparizioni televisive,dischi.
La loro musica, in puro stile New Orleans, ripropone la gioiosa musicalita’, il ritmo e l’orecchiabile armonia del Jazz dei primi del 900. Tutte le esecuzioni sono improntate all’improvvisazione, e non manchera’ il famosissimo ” When the Saints Go Marchin’ in ” a conclusione del concerto. Venerdi 27 agosto alle 21,00,in Piazza Tempone, “Paestum in Jazz” ,esce dai confini nazionali con un grande evento dal sapore internazionale, con il concerto di uno dei più grandi batteristi del panorama jazz mondiale: Ronnie Burrage Brooklyn Collective con Ronnie Burrage ,batteria, tastiera e voce, Kendrick Smith, sax tenore, Ewi, flauto e oboe , Alex Collins , pianoforte e tastiere e Nimrod Speaks, contrabbasso e basso elettrico. Non tutti sanno che Ronnie Burrage è uno dei più grandi batteristi del panorama jazz internazionale e lo è da più di 40 anni. Nasce nel 1959 in St. Louis, Missouri (città che ha visto nascere grandi musicisti come Miles Davis, Clark Terry, Lester Bowie, Hamiet Bluiett e Greg Osby) e cresce in mezzo alla musica. Dato che sua madre e cinque dei suoi zii erano musicisti fin da piccolo Ronnie partecipa ai jam session familiari suonando il pianoforte.
All’età di nove anni viene scelto tra centinaio di ragazzi da Duke Ellington per esibirsi con la sua orchestra alla Washington University.Dopo aver studiato pianoforte per diversi anni Ronnie Burrage incomincia a suonare con la drum band locale e impara a suonare la batteria. All’età di 11 anni inizia a esibirsi durante le serate di poesia organizzate dal collettivo multidisciplinare artistico Black Artists Group, un’organizzazione connessa all’AACM di Chicago. Due anni dopo guida il suo primo gruppo e in seguito diventa il batterista del gruppo “No Commercial Potential” che si esibisce come opening act per George Duke e Gino Vannelli.Nel 1978 Burrage vince una borsa di studio alla North Texas University ma decide dopo 3 mesi di trasferirsi a New York.
Porta con se la sua batteria nella metropolitana e cerca di suonare ovunque possibile. Presto si fa notare da altri batteristi e conosce Art Blakey che diventa il suo mentore e anche altri batteristi come Elvin Jones e Freddie Waits lo aiutano a sviluppare il suo sound. Nel 1979 McCoy Tyner chiede Burrage di suonare nel suo gruppo e per tre anni suona con questo gigante del jazz. Burrage diventa un batterista molto richiesto e negli anni ottanta si trova sempre in tour o in sala di registrazione (si può ascoltare Burrage su più di 170 album) e divide il palco con un gran numero di jazzisti tra cui Sonny Rollins, Pat Metheny, Michael Brecker, Jaco Pastorius, Jackie McLean, Woody Shaw, Kenny Kirkland, Branford Marsalis, Wynton Marsalis, Bobby McFerrin, Chico Freeman, Michael Urbaniak, Fred Wesley, Kenny Garrett, Freddie Hubbard, Mal Waldron e Dollar Brand. Forma anche il trio “Third Kind of Blue” con John Purcell e Anthony Cox che che miscela musica avant garde e bop. Negli anni novanta Burrage va in tournée con Wayne Shorter, Jack Walrath, Joanne Brackeen, Sonny Fortune, suona con Stanley Cowell e Cecil McBee, con Eddie Gomez, Sir Roland Hanna, il proprio gruppo “Band Burrage”, David Murray, Bob Berg, Joe Zawinul, Gary Thomas, Courtney Pine, Charnett Moffett, Gerri Allen, Buster Williams, Carlos Ward, Reggie Workman, The World Saxophone Quartet e Bobby Watson. Dagli anni novanta Burrage ha insegnato presso diverse università e attualmente insegna storia della musica al Brooklyn College’s Conservatory of Music e al SunyOld Westbury College. Dopo il 2000 troviamo Burrage con altri musicisti ancora come Archie Shepp (con il quale instaura un rapporto molto stretto che continua ancora oggi; Burrage sarà in tournée con Shepp il prossimo settembre negli Stati Uniti), Frank Morgan, Gary Bartz-Jamaaladeen Tacuma-Ronnie Burrage Trio, Sam Rivers, Frank Lacy, Joe Ford, Wallace Roney, Avery Sharpe (bassista di McCoy Tyner dagli anni ottanta), Clifton Anderson (nipote di Sonny Rollins), Benito Gonzalez, Grégoire Maret, René McLean (figlio di Jackie McLean), Matthew Garrison (figlio di Jimmy Garrison), Lonnie Plaxico, Antoine Roney, Camille Thurman e Emilio Modeste. Negli ultimi 20 anni Burrage si è concentrato sempre di più sui propri progetti attraverso i suoi gruppi “Band Burrage” e “Holographic Principle”.
Nel 2019 “Holographic Principle” ha dato luce all’album “Dance Of The Great Spirit” (nominato per una Grammy nella categoria miglior album jazz strumentale). Chiuderà “Paestum in jazz, sabato 28 agosto alle 21, sul Lungomare Laura, Francesco Bruno Quartet “Blue Sky Above The Dreamer” con Francesco Bruno ,chitarra, Pierpaolo Principato, piano,Valerio Vantaggio, batteria, Andrea Colella, contrabbasso,special guest, Giovanni Amato,tromba. La presenza di Francesco Bruno a “Paestum in Jazz”,è legata al suo rapporto con il territorio dovuta a una lunga frequentazione con musicisti dell’area campana.Chitarrista e compositore è attivo sulle scene Italiane sin dai primi anni 70, collaborando con Tony Esposito e negli anni 80 con Teresa De Sio per la quale ha scritto brani di grande successo divenuti oggi “evergreen” quali ‘Voglia ‘E turnà’, ‘Pianoforte E voce’, ‘Marzo’ e collaborando anche a fianco del produttore Brian Eno e della rockstar statunitense Richie Havens. Dall’87 ad oggi ha prodotto dieci album come solista, collaborando con molti tra i più apprezzati jazzisti europei: Javier Girotto, Luca Bulgarelli, Enzo Pietropaoli, Pippo Matino, Pino Iodice, Alessandro Gwiss, Piotr Woitasik e molti altri.
Le sue radici mediterranee, fortemente legate all’utilizzo della melodia, si rirovano oggi nel progetto ‘Blue Sky Above The Dreamer’ una sintesi si linguaggio molto personale ed apprezzata anche all’estero dove da anni si esibisce con successo con le sue formazioni e i suoi progetti. Il progetto è stato presentato con grande successo al Festival of Jewish Culture in Warsaw ‘Singer’s Warsaw’ in cooperazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia e al Festival Jazz del Cairo.