Agropoli capitale mondiale del topless

Agropoli capitale mondiale del topless.

Di Ernesto Apicella

E’ la notizia dell’estate. Da voci di corridoio l’assessore al Turismo ha chiesto al Sindaco un’ordinanza che permetta alle belle ragazze di passeggiare in topless per le vie di Agropoli. Se questa richiesta dovesse essere accolta, ci troveremmo di fronte ad un fatto unico in Italia. Probabilmente, ad Agropoli, affluirebbero, in meno che non si dica, gli inviati di quotidiani e di settimanali, chiosatori e fustigatori del costume, sociologi ed artisti.
Agropoli diventerebbe la punta avanzata della trasgressione estiva e si troverebbe proiettata in una dimensione socio-culturale decisamente “rivoluzionaria”. L’iniziativa farà sobbalzare benpensanti ed arcipreti ma verrà accolta con entusiasmo dai giovani leoni in perenne agguato tra i bar di Corso Garibaldi.

E’ una notizia clamorosa ma risale all’estate del 1988. L’articolo è liberamente tratto da “Il Mattino”. Fu un’estate di fuoco. Il compianto Don Armando Borrelli tuonò continuamente per spegnere i bollenti ardori; la cittadinanza si divise in angeli e diavoli; numerose le serate organizzate tra le quali “La notte della Trasgressione” al night “U’ Saracino”. Quella notte presenziarono il cantante Roberto Murolo, il comico Oreste Lionello, il giornalista Luigi Necco. I Fatebenefratelli presentarono le numerose miss con e senza reggiseno, per la gioia del folto ed attento pubblico maschile presente.

In quell’estate del 1988 le testate giornalistiche nazionali ed internazionali quasi ogni giorno parlavano di Agropoli. Impazzava il gossip. Il TIME, autorevole rivista internazionale, definì Agropoli: “The new Capital of Transgression”. Enzo Biagi, nella sua rubrica “Diciamoci Tutto” pubblicata su Panorama del 21 Agosto 1988 scrisse: “Ad Agropoli, nobile cittadina della Campania, situata dalle parti di Salerno, giù i reggipetti anche in piazza: e il seno nudo rallegra non solo le spiagge, ma anche i vicoli e gli androni. Non è esibizionismo, come qualcuno potrebbe pensare, ma un segno del progresso. – Voglio dimostrare che anche il sud sta cambiando- ha proclamato il solito assessore. Voi ingenui penserete che le fanatiche del topless siano le disinibite fanciulle delle freddi terre nordiche, svedesi o tedesche; niente vero, napoletane e settentrionali, quindi nostre compatriote. – Bisogna cambiare pelle – dicono gli amministratori locali – Basta con la cultura bigotta – . Non è proprio così: si tratta solo di mostrarne di più, ma attenti a non sbagliare itinerario. Il pudore cambia a seconda delle zone: lo hanno sempre saputo anche i -morosi-“. Il 1988 resterà nella memoria degli agropolesi come l’anno del topless.

Di seguito alcune testate giornalistiche che parlarono di Agropoli ed una serie di cartoline stampate per l’occasione.

Il Time – archivio storico Ernesto Apicella
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