Tradizioni: il culto di Sant’Aniello a Pisciotta

A Pisciotta Sant'Aniello è celebrato il 14 dicembre e il 10 agosto. Una festa che unisce storia, leggenda e tradizione

Di Letizia Baeumlin

Oggi Pisciotta celebra il patrono Sant’Aniello. Solitamente è ricordato nel giorno in cui ricorre l’anniversario della sua morte, il 14 dicembre 596 d.c, ma nel centro cilentano le celebrazioni si ripetono anche il 10 agosto.

Il culto di Sant’Aniello a Pisciotta

Il culto per Sant’Aniello si diffuse a Pisciotta tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.
Numerose sono le leggende legate al Santo, nato a Napoli da una famiglia siracusana. Condusse una vita volta all’ascetismo e fu attivo nella difesa del Capoluogo partenopeo durante l’invasione dei longobardi del 581.

E’ stato sempre considerato capace di guarire dalle malattie. Ecco perché a Pisciotta la bandiera di Sant’Aniello rappresentava l’ultima speranza dei malati, proprio per i poteri taumaturgici che si manifestavano dove rimedi medici non bastavano.  

La contesa tra Pisciotta e Rodio

La storia di Sant’Aniello è legata anche ad una curiosità. Nei primi anni del 1900, infatti, scoppiò una vera e propria rivolta tra Rodio e Pisciotta per la contesa della statua del Santo guaritore, tanto che il popolo di Rodio interdisse ai pisciottani l’ingresso al paese.

La confraternita di Pisciotta, nata nel 1906 in onore del Santo, decise così di far arrivare anche nel Capoluogo una statua del Santo (statua lignea che tutt’ora si trova nella parrocchia del paese dedicata al Santo patrono) che sostituì così il primo patrono del Comune (San Vito). Da allora Sant’Aniello è patrono anche di Pisciotta capoluogo.

L’immagine rappresenta il Santo con in mano un libro e la bandiera crociata. Quest’ultima era la stessa che veniva portata in casa di un malato quando si pensava che non avesse più speranze.

Leggende e curiosità

Numerosi sono stati i miracoli confermati dalla gente del luogo in seguito a guarigioni attribuite al Santo.

Sant’Aniello è ricordato inoltre come protettore delle partorienti ma non di tutte, solo delle future mamme che in questo giorno gli fanno visita in una delle Chiese a lui dedicate. Leggenda vuole che chi omette a questo rituale vada incontro all’ira del Santo.

La saggezza popolare collega un proverbio a Sant’Aniello: “a Sant’Aniello nè forbice e nè curtiello”. Ma cosa significa? Credenza vuole che in questo giorno le future mamme debbano astenersi dal toccare qualsiasi oggetto tagliente o appuntito altrimenti il pargoletto in grembo potrebbe nascere sfregiato da un taglio; in questo giorno infatti i futuri papà restano in casa per sorvegliare sulle mogli e non farle venire meno al rituale.

La festa

A Pisciotta, come detto, Sant’Agnello si festeggia due volte l’anno: il 14 dicembre e il 10 agosto. In questo giorno, in particolare, la processione solenne è preceduta dalla sfilata dei “cinti” cioè fascio di ceri legati, portati a mano o in testa dalle donne del luogo. Purtroppo il rituale a causa covid anche quest’anno non si ripeterà.

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