Martedì 3 agosto, nella splendida Galleria d’Arte Contemporanea, del Museo Archeologico Nazionale di Volcei, è stata inaugurata la mostra Il raggio e la foglia, del pittore Salvatore Damiano, alla presenza dell’artista, del vicesindaco del comune di Volcei, la dott.ssa Maria Trimarco e del presidente della Pro Loco Marcello Nardiello. L’evento è curato dal critico d’arte Antonella Nigro, che così scrive dell’artista: “L’arte naif di Salvatore Damiano è caratterizzata da un figurativo espresso attraverso scene tratte da panorami naturali, percorsi, liricamente, da un’aura fantastica ed evocativa […] Le scene che prendono vita sulle tele dell’artista, sono ispirate da un amato Cilento, letto con gli occhi di figlio orgoglioso dei luoghi natali, illustrati con la poesia e l’incanto della meraviglia di una visione conosciuta e inconsueta al contempo […]”.
L’esposizione, nell’ambito del progetto ‘ Tra Passato e Presente, Segno e Colore del Tempo ‘, è il secondo appuntamento di un percorso artistico, nato dal sodalizio tra il comune, il Museo Archeologico Nazionale e la Pro Loco volceiana, che mira a ricreare l’atmosfera, o meglio l’aura che avvolge ogni singola traccia dell’uomo, dai primi strumenti della quotidianità, quali armi, arnesi da lavoro o di caccia, alle espressioni grafiche e coloristiche delle emozioni, dei pensieri e dei sogni.
Salvatore Damiano, è un pittore che segue le visioni del cuore, emozioni che pulsano alla vista di una natura innocente, onesta, integra. I suoi paesaggi, caratterizzati da brevi pennellate, virgole, punti, onde, accompagnate da cromie sfavillanti, dal verde manto della Natura, al giallo, rosso, viola dei fiori in festa, immortalano, ad un tempo nascosto e passato, il rumoroso silenzio di una terra sognata, dove, al caos e alla solitudine tecnologica, si sostituiscono i profumi e i canti dei volatili in primo piano. Luoghi incantati che richiamano da subito l’attenzione dello spettatore, che da semplice ascoltatore, diventa protagonista del racconto fiabesco narrato dal pittore avellinese.
Nelle tele dell’artista, dove, la figura umana nel ruolo di antagonista prende le sembianze delle nuvole, oppure immaginata nelle solitarie, quasi surreali ed oniriche, abitazioni in lontananza,o in momenti di riflessione, su di una panchina o in piedi, ritroviamo soprattutto corsi d’acqua, ruscelli, torrenti, laghi, che come specchi riflettono l’origine primordiale di una realtà che cerca di resistere all’incombente minaccia del progresso industriale.
L’evento, arricchito dall’inebriante musica del Duo Candomble’, composto da Fedele Ciccarino, al flauto, e Costantino Caruccio, alla chitarra,conduce il fruitore, abbagliato dai colori della luce, sui sentieri, intimi, reconditi, quasi spirituali di un paradiso terrestre.
La mostra, patrocinata dal Comune di Buccino, dal Museo Archeologico, dalla Pro Loco e dal Centro Studi Hemera, è fruibile fino al 31 agosto, dal martedì alla domenica, nei seguenti orari: 9:00-13:00, 15:00-19:00.
Nunzia Giugliano