L’Accademia Magna Graecia, in collaborazione col Museo Archeologico Nazionale di Paestum presenta “…mi chiamano Mimì “, spettacolo dedicato all’indimenticabile Mia Martini.
L’appuntamento rappresenta una celebrazione al mito di Mia Martini, letta attraverso il ricordo di un uomo che, in scena, incarna tutto il rapporto col “maschile” riferibile alla vita di Mimì.
In lui, il padre, i suoi amori vissuti e i suoi amori traditi, le delusioni e le gioie.
Ad apertura spettacolo troviamo il protagonista sulla spiaggia di Bagnara Calabra (città di origine di Mimì), il giorno della notizia del decesso. Stordito dal dolore della sua mancanza, l’uomo sovrappone all’immagine di una “cantante squattrinata”, quella di Mimì.
Tutta la storia dello spettacolo si evolve su questa sovrapposizione, che genera tenerezza, riflessione, folle ironia e disperazione. Mimì viene quindi evocata e cercata, così come ancora accade nel suo pubblico, dopo la sua dipartita, che l’ha trasformata in DEA.
In alcuni tratti (misti tra onirico e poesia) dello spettacolo, Mimì viene trattata come figura del mito classico, essendo raccontata come nereide e sirena incantatrice.
Lui l’ha amata, la ama e l’amerà per sempre, pur non vivendo mai quell’amore in maniera totale, mai riconoscendolo, mai nella pienezza e nella sua importanza.
Non a caso il titolo dello spettacolo riprende il celebre verso della romanza pucciniana, “mi chiamano Mimì” de La Bohème.
L’appuntamento è per questa sera in piazza Tempone a Capaccio, a partire dalle 21.45.
L’evento è gratuito e in linea con tutte le norme “anti-covid” necessarie per garantire un evento in sicurezza.