Budget esauriti e tetti di spesa agli sgoccioli nei centri sanitari convenzionati della Campania. Dopo un anno di pandemia e di controlli rimandati è ora la stagione dei disagi e delle liste di attesa per chi ha bisogno di una analisi. Gran parte delle prestazioni da questa settimana saranno a pagamento.
“A causa del Covid, come nel 2020, anche quest’anno si registra un accresciuto fabbisogno di prestazioni diagnostiche clinico-strumentali legate alle condizioni patologiche scaturenti dai controlli dell’infezione virale e dalle complesse e lunghe cure riabilitative post-covid – evidenzia Pier Paolo Polizzi, presidente di Aspat Campania, una delle più rappresentative associazioni di categoria – Pertanto il blocco delle prestazioni in convenzione coincidente con la riduzione dell’offerta delle strutture pubbliche deve essere assolutamente scongiurata perché comporta la negazione totale dei Livelli di assistenza che avrebbe come unica alternativa il pagamento delle prestazioni a carico dei cittadini ovvero un incentivo alla mobilità extra regionale e infine la grammatica rinuncia alle cure”.
A carico del cittadino da alcune settimane sono già tutte le attività connesse alla diabetologia, alla cardiologia e a radiologia. A novembre passerà a pagamento anche la medicina nucleare.
Il colpo di grazia, alla medicina accreditata è arrivato ieri con l’esaurimento dei tetti di spesa anche per le indagini su sangue e urine.