Rissa tra giovanissimi nel salernitano: 11 nei guai

I giovani si erano dati appuntamento a Giffoni sei Casali e si erano scontrati tra di loro utilizzando anche della armi

Di Comunicato Stampa

Nella mattinata, i Carabinieri della Compagnia di Battipaglia su disposizione della Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno, hanno dato esecuzione ad 11 ordinanze di custodia cautelare di cui 9 di collocamento in comunità e 2 di permanenza in casa, nei confronti di 11 minorenni la maggioranza dei quali residenti nella zona dei comuni Picentini, ritenuti dal GIP presso il Tribunale per i Minorenni tutti gravemente indiziati dei delitti di rissa aggravata ed alcuni di lesioni gravi ai danni di uno dei corrissanti.

In particolare, dalle indagini è emerso che la sera del 22.04.2021 in località Giffoni Sei Casali, circa 17 giovani, la maggioranza dei quali minorenni, in modo preordinato e premeditato si davano appuntamento in luogo concordato proprio al fine di scatenare con efferata violenza uno scontro fisico aggravato anche dall’uso di armi tra cui bastoni, roncole ed altro.

Di tali armi, un bastone cadeva in sequestro e segnatamente quello utilizzato per colpire con violenza uno dei corrisanti che a seguito di accertamenti medico-legali risultava riportare un indebolimento permanente dell’organo cervello.

La maggior parte dei ragazzi coinvolti nella vicenda riusciva a dileguarsi all’arrivo dei CC di Pontecagnano Faiano intervenuti sul posto.

Solo grazie alla meticolosa attività investigativa, sia di tipo tradizionale che di tipo tecnico, svolta in particolare dall’arma territoriale e sviluppata in modo altamente professionale dalla sezione di PG di questa Procura, si è giunti alla compiuta identificazione dei componenti dei due gruppi contrapposti che hanno, con tali condotte, turbato gravemente la serenità del piccolo centro di Giffoni Sei Casali.

La vicenda si inquadra nel più vasto e complesso fenomeno della sempre più crescente violenza che caratterizza la interazione tra gruppi di giovanissimi.

Molto spesso, come verificato in più circostanze negli ultimi mesi, il pretesto per dare sfogo ad odio e violenza prende spunto da futili motivi molto spesso legati, come in questo caso, a presunte rivalità amorose mentre in realtà è emerso, dalle indagini svolte, che tali fenomeni di violenza si scatenano seguendo logiche di predominio su un territorio da parte di un gruppo sull’altro.

Il fenomeno appare altresì di eccezionale pericolosità anche perché, come emerso nella presente vicenda, scatena propositi di vendetta e reazioni a catena tramutandosi la iniziale contrapposizione in una faida perenne tra gruppi avversi connotata da odio e prevaricazione.
Per tale ragione, questo Ufficio sta profondendo il massimo impegno per contrastare questo fenomeno di violenza giovanile sempre più diffuso e sempre più pericoloso.

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