Il 20 luglio del 1968, 53 anni fa, moriva ad Agnone Cilento, Basilio Focaccia, ingegnere e docente universitario. Egli è ricordato soprattutto per la sua attività politica che lo ha portato ad essere eletto in Parlamento per ben quattro legislature, sempre con la Democrazia Cristiana.
Basilio Focaccia uno dei tanti celebri cilentani che hanno avuto un ruolo di rilievo nella storia della Nazione. Nato ad Ortodonico il 14 dicembre del 1889, Focaccia proveniva da una famiglia contadina. Il papà si chiamava Florigi, la mamma Orsola D’Agresti. Nel Cilento frequentò le scuole elementari ma le modeste origini della sua famiglia lo portano ben presto ad abbandonare prematuramente la scuola.
Basilio Focaccia, però, nonostante coinvolto in umili lavori da parte dei genitori, non mise mai da parte gli studi che proseguì inizialmente da autodidatta, appassionandosi soprattutto alle materie scientifiche. Nel 1908, a 19 anni, entrò nella Regia Marina Militare; partecipò alla guerra libica e alla Grande Guerra. Rimase in Marina fino al 1920: durante questo periodo riuscì anche a frequentare il Politecnico di Napoli e successivamente a laurearsi in ingegneria.
Intraprese quindi l’attività di docente universitario, prima come assistente volontario poi come docente nella facoltà di ingegneria dell’Università di Pisa. Era il 1930: quattro anni dopo la nomina per “chiara fama” a professore ordinario alla cattedra di Misure Elettriche all’Università di Napoli. Passò poi a Roma dove fu anche direttore dell’Ateneo. Qui rimase fino al 1966.
Affiancò gli incarichi universitari a quelli politici: nel 1948, infatti, alla soglia dei 60 anni, fu eletto senatore. Ricoprì questo ruolo anche nella II, III e IV legislatura. Il presidente del consiglio De Gasperi lo nominò sottosegretario prima ai trasporti poi alla marina mercantile; Giovanni Pella (in carica dall’agosto ’53 al gennaio ’54), lo nominò sottosegretario a industria e commercio. Nel 1956 un altro prestigioso incarico alla presidenza del Comitato Nazionale per le ricerche nucleari. Nello stesso anno fu relatore dei provvedimenti legislativi di ratifica dei trattati di Roma che istituiranno il Mercato Comune Europeo e l’Euratom. Nel 1960, infine, fu vicepresidente del Comitato Nazionale per l’energia Nucleare.
Da parlamentare propose diversi provvedimenti legislativi e più volte fu relatore dei bilanci dei ministeri dell’Agricoltura, dell’Industria e del Commercio, dei Lavori pubblici, delle Poste e Telecomunicazioni, della Pubblica Istruzione, della Sanità e dei Trasporti.
Nella sua vita è stato autore di diverse opere per l’Università. Nel 1961 ricevette il premio Vallauri per l’elettrotecnica; gli fu conferita inoltre la medaglia d’oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte.
La sua attività scientifica fu indirizzata in particolare nell’ambito delle macchine elettriche, dal punto di vista teorico e costruttivo, al fine di ottimizzarne le prestazioni, e studiò gli strumenti necessari a misurarnele caratteristiche.
Rimase sempre legato alla sua terra dove morì, a Montecorice, nel luglio 1968, all’età di 78 anni. A lui è dedicato un istituto tecnico di Salerno.