Operazione Febbre dell’oro nero, misure più blande per i coinvolti. E’ quanto ha deciso il Gip del Tribunale di Potenza nell’ambito dell’indagine per presunte frodi nel settore dei carburanti.
In particolare l’inchiesta Febbre dell’Oro nero aveva portato ad indagare 59 persone sospettate a vario titolo di associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata a commettere frodi in materia di accise ed Iva su carburanti, intestazione fittizia di beni e società, riciclaggio, auto riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita.
10 indagati sono tornati in libertà; per loro scatta l’obbligo di dimora.
Misure meno restrittivi anche per quattro soggetti coinvolti nell’operazione Sharmar relativa a smaltimento illecito di ingenti quantità di idrocarburi. In questo caso l’attività degli investigatori bloccò lo sversamento di 18mila litri di solventi chimici in un terreno di Atena Lucana.