Covid, ok a discotche: ma è polemica. “Soluzioni illogiche e discriminatorie”

Ok a riapertura contingentata dei soli locali all’aperto, scoppia la polemica. Da Assointrattenimento appello al Governo

Di Redazione Infocilento

Si va verso il “via libera” del CTS alla riapertura contingentata dei soli locali all’aperto.  Assointrattenimento non manca di esprime perplessità. Da un lato c’è la soddisfazione di rivedere alcuni locali (solo quelli all’aperto) che potranno finalmente riaprire e,  dall’altro lato, l’associazione di categoria esprime forti perplessità sul contingentamento, che sembra essere stato adottato dal CTS, nella capacità di ricezione al 50% della capienza dei locali all’aperto – dove peraltro si accede solo se dotati di green pass – oltre  alla netta contrarietà all’inibizione all’apertura dei locali da ballo al chiuso.

“E’ necessario ricordare, che i locali da ballo al chiuso sono circa l’80% del totale delle discoteche italiane che ancora resistono dopo 18 mesi di chiusura forzata e, che la decisione di tenere ancora in scacco queste aziende appare discriminatoria, soprattutto registrando la posizione di settori analoghi come bar, ristoranti e circoli privati che invece sono a tutt’oggi attivi nei locali al chiuso seppur con lievi restrizioni”, fa sapere Assointrattenimento.

Ma non solo: “sembra opportuno segnalare che,  in zona bianca  nei luoghi all’aperto bar, ristoranti e circoli privati, da settimane  non esiste più alcun obbligo numerico restrittivo nell’ospitare clienti, mentre pare che le sole discoteche all’aperto saranno invece oggetto di restrizioni che, di fatto, renderanno antieconomica l’attività aziendale, fatte salve le aziende che non  rispetteranno la capienza ridotta del 50% andando incontro a sanzioni amministrative e penali”.

La riduzione del 50% della capienza consentita nei locali all’aperto, secondo l’associazione è del tutto illogica e discriminatoria.

“E’ sotto gli occhi di tutti che, nonostante il divieto di ballo – si legge in una nota – si riscontra su tutto il territorio nazionale l’effettuazione di manifestazioni abusive in luoghi anche non convenzionali come ad esempio circoli privati,  ristoranti, bar, spiagge, pubbliche piazze, e altro ancora. Tale situazione è alimentata dall’attuale legislazione che sposta le evidenti attività di socializzione e ballo in luoghi non preposti,  a scapito della sicurezza, dell’igiene e della prevenzione”. 

“Ci auguriamo dunque che il Governo tenga conto della peculiarità del settore e che la riduzione della capienza nei locali da ballo all’aperto non sia applicata” concludono da Assointrattenimento.

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