AGROPOLI. «Quello delle alghe è un problema grave. Abbiamo appreso che la Regione ha concesso 500mila euro per rimuovere questo schifo e non è accaduto. C’è un piano turistico? Secondo me c’è solo un gran parlare e nessuna programmazione». Così Gisella Botticchio, consigliere della Lega, ha esordito interrogando il sindaco Adamo Coppola sulla questione alghe.
Il problema posidonia ad Agropoli
Nonostante la stagione estiva sia iniziata, infatti, la posidonia continua ad invadere le spiagge della Marina e del Lido Azzurro. Una questione che ha determinato non poche polemiche e che il primo cittadino ha provato a chiarire.
Due i problemi che il Comune sta affrontando: la nuova legge che semplifica lo smaltimento di questa pianta marina, ancora tutta da comprendere e recepire e l’approvazione del bilancio da parte della Regione. Soltanto una volta che ciò avverrà sarà disponibile il finanziamento per lo smaltimento di 500mila euro.
La situazione
«Abbiamo una situazione drammatica sulle spiagge – ammette il sindaco Coppola – Noi non siamo ancora in grado di approvare il bilancio e per questo non possiamo destinare somme per la posidonia. Per questo abbiamo chiesto all’Agropoli Cilento Servizi di farsi parte dirigente per intervenire sulle alghe poiché siamo già fuori tempo massimo. Così è stato, di fatto spostando la posidonia».
Questo intervento, eseguito però solo al Lido Azzurro, non ha fatto altro che accrescere la montagna di posidonia spiaggiata, presente ai margini dell’arenile. «Ma non si tratta di un intervento fine a sé stesso perché con la nuova normativa e i fondi della Regione ci consentiranno di rimuovere poi le alghe sul litorale e di non far accrescere la montagna», ha chiarito Coppola.
Ma resta un altro problema. Come agire una volta ricevuti i fondi dalla Regione? La nuova normativa non classifica più la posidonia come rifiuti speciale, può essere rigettata in mare o trasportata presso impianti di gestione anaerobici o di compostaggio. In questi ultimi due casi, però, andrebbe desalinizzata. Ecco perché anche gli impianti dovrebbero adeguare le procedure di smaltimento.
Il primo cittadino, però, si dice certo di aver trovato una soluzione: “la più plausibile è di creare un luogo di stoccaggio provvisorio dove trasportare la posidonia, per poi smaltire la stessa negli impianti di compostaggio o di gestori anaerobici”.
Critico il consigliere Botticchio che chiedeva tempi di intervento più rapidi: “Siamo al 25 di giugno. Andate a casa”, dice.